Matteo Gabbia si è preso le luci della ribalta nella serata di ieri, allorchè un suo colpo di testa al minuto 89 ha preso la decisione il derby contro l’Inter in favore del Milan. Per l’opportunità il portale specializzato MilanNews.it ha intervistato Giancarlo Favarin, allenatore con cui Gabbia ha disputato la sua prima annata da professionista, con la Lucchese: “In Serie C è facile lanciare calciatori come Matteo. Era un giovane, parliamo del 2018 e veniva dalla Primavera del Milan. Nonostante sia giovane aveva le stimmate del giocatore vero, pure di personalità. Certo, era un ragazzino e come tutti i ragazzini gli errori ci stavano. Ma cresceva di partita in partita contribuendo a un’insperata salvezza nonostante i 23 punti di penalità che ci diedero in quella stagione”.
E pensare che la scorsa stagione col prestito al Villarreal sembrava che il Milan avesse fatto un’altra scelta…
“Vedendo tutti i giocatori di difesa che il Milan ha nel frattempo comprato non mi sembrava ci fosse tutto questo divario. Col senno di dopo il prestito al Villarreal lo ha aiutato a crescere in maniera esponenziale, è diventato più forte. E gare come quella del derby ti danno coscienza. Adesso è maturo e merita maggiori riconoscimenti, ad esempio essere preso in considerazione da Spalletti per la Nazionale. Pure perché ho visto calciatori presi in considerazione che non sono meglio di lui”.
Pensa che questo gol possa cambiare le gerarchie del Milan?
“Vedendo le prestazioni non ho dubbi che il titolare debba essere lui. Gli altri finché non trovano una condizione da Milan dovrebbero alternarsi fra loro, ma per quel che mi riguarda Matteo dev’essere titolare fisso. Dopo, certo, si gioca ogni tre giorni e c’è spazio per tutti. Ma dico che Matteo deve ritagliarsi un grande spazio. E come compagno ideale sceglierei Tomori, si integra meglio rispetto a Pavlovic”.
Gabbia è uno dei pochi che sono stati mandati a farsi le ossa in C ed è effettivamente rientrato alla casa madre, per restarci.
“Allorchè il Milan lo mandò a titolo temporaneo con l’idea di farlo maturare, aveva in mente di mandarlo in Serie B. Fu decisiva la sua volontà nel giocare a Lucca. A costo di scendere in Serie C ma consapevole che avrebbe giocato regolarmente. Non tutti ne sono capaci, ma a conti fatti si è rivelata una grande scelta perché ha giocato un torneo intero. Decisioni in questo modo denotano quanto sia equilibrato il ragazzo”.
Image:Getty
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