È come se l’orologio del mondo del pallone italiano fosse tornato indietro. Il derby perso è stato sufficiente per alimentare nuovi e vecchi dubbi sull’Inter, per lo meno nell’ambiente esterno alla Pinetina. Sulla sua sua forza e sui suoi limiti: la squadra che sembrava destinata a vincere il campionato per inerzia non è più considerata invulnerabile. Deve dimostrare qualche cosa. È ovvio che, non era vero prima che i nerazzurri fossero imbattibili e non è vero ora che debbano sbandare. È iniziata una nuova stagione, con tutti i suoi fisiologici punti interorgativi.
È proprio questo il punto. La gara persa contro il Milan come cesura. Di là, una vecchia Inter forte vincere; di qui, l’Inter che forte e vincente deve diventarlo. Con una linea di continuità nel
mezzo, ci mancherebbe altro. Ma non è solo una questione di principio: anche tattica. Se la condizione di Lautaro, che in settimana ha lavorato a doppio regime perché è quello il vero tema, rientra fra i parecchi interrogativi del momento, la linfa arriva dai nuovi innesti.
È l’adesso di Zielinski e Taremi. Ben più prosaicamente, si profilano alcune novità di formazione rispetto al derby. Nel reparto arretrato si fa spazio Bisseck invece di Pavard, al centro Frattesi dovrebbe occupare lo spazio lasciato libero dall’fuori causa per infortunio Barella. Sia il polacco che l’iraniano dovrebbero partire da titolari, e questa è una scelta tecnica oltre che legata alle inevitabili esigenze di gestire le forze agli ordini. Uno titolare punta a esserlo, l’altro caccia il primo gol e la conferma di essere un’arma in più. Della nuova Inter rispetto alla vecchia.
Image:Getty
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