Torna la Nazionale di Luciano Spalletti, attesa dalle due partite di Nations League contro Belgio (giovedì a Roma) e Israele (lunedì prossimo a Udine). Il ct dell’Italia è intervenuto in conferenza stampa da Coverciano disquisendo di vari temi, soffermandosi fra le altre cose sui progressi della squadra: “Si riparte per consolidare l’impianto di settembre? Sì. Dapprima c’era da cambiare qualche cosa, adesso la parola d’ordine è dare continuità. I nostri campioni hanno capito che sfruttare bene queste giornate azzurre gli fa bene pure per il futuro nella loro squadra. Ho considerato che dopo aver fatto bene nelle partite di settembre i calciatori dell’Italia hanno fatto bene pure con la loro squadra. Il campionato dopo dà sempre delle altre soluzioni, alcune le abbiamo qui. Ci sono certo gli infortuni che tolgono qualche cosa, ma secondo il mio parere dipendono più dalla pressione psicologica che da cause muscolari. Questa mattina li ho visti belli entusiasti e questo mi fa piacere, si va a giocare con fiducia”.
Questo Retegui quanto ti fa stare tranquillo?
“Io sono soddisfatto allorchè vedo i calciatori crescere e pieni di momenti di belle cose. Mateo ci aveva già palesato di essere un professionista straordinario e un goleador affidabile, è un giocatore esperto della nostra Nazionale in quel reparto lì, un giocatore forte. Chiaramente se fanno gol aumenta l’entusiasmo e riescono cose tuttavia migliori”.
TMW – Retegui si sta evolvendo, ha proferito bene di Zaniolo. Dopo c’è Ruggeri, faranno ritorno Scalvini e Scamacca. Pure per come gioca adesso l’Italia, quanto questa Atalanta è un riferimento per voi?
“E’ in questo modo. Si va a prendere dall’Atalanta, è un modello di calcio in generale. Pure di gestione societaria. Gasperini è un allenatore molto stimolante, da conoscere e da andare a scoprire. Sono andato a vederlo due di volte e non dice molte cose, prende un po’ di precauzioni (ride, ndr). Ho avuto pure la possibilità di andarci a cena insieme, ma ho sempre pagato io, è un amico e gli orobici ci sta mettendo al servizio molti dei suoi giocatori. Ci dà felicità, ha un modo di fare calcio molto europeo con calciatori fisici e di struttura. Dopo c’è pure questo fatto che adesso ha uno stadio capace di rappresentare bene il nostro paese: si vedono in Champions gare in impianti che non si possono più vedere. Bisogna fare questi stadi e non è solo una questione di calcio, è una questione sociale. Vedere certe gare in certi stadi fa tristezza e bisogna fare in fretta nel mettersi al passo con i tempi. Le persone vogliono vedere le gare e per tale motivo bisogna rifare gli stadi”.
Image:Getty
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