“Ho ritrovato le stesse cose viste in questo nuovo gruppo, in questa nuova chiamata. Ancor in maggior misura con questi quattro nuovi ragazzi giovani che ho chiamato per la prima volta. C’è grandissima disponibilità ed energia, voglia di far vedere la loro prontezza”. Parole e pensieri di Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale che ha rilasciato una intervista nell’intervista concessa a ‘Vivo Azzurro’ alla vigilia della partita di Nations League contro il Belgio.
Età media dei convocati di poco superiore ai 24 anni, una delle più basse della storia della Nazionale. Il lavoro e la programmazione del futuro continuano a camminare all’unisono nella sua gestione?
“Sì, è in questo modo. Vedo questi giovanotti pronti per fare il salto di livello e durante gli allenamenti avendoci a che fare direttamente ce lo dimostrano di volta in volta. Si può stare sereni sulla loro disponibilità e voglia di fare bene il loro lavoro”.
Nel Belgio saranno assenti Lukaku e De Bruyne, ma rimane il Belgio una nazionale top. Che gara si aspetta?
“Saranno assenti giocatori forti, ma stanno lavorando in previsione futura un po’ come noi e possono essere tuttavia più forti. Hanno questa velocità pesante da dover gestire a campo aperto, sono devastanti pure negli uno contro uno. Sugli esterni hanno giocatori bravi a dribblare. Piuttosto, sono fra quelli che dribblano in maggior misura in tutta Europa. Hanno qualità da tutte le parti, calciatori che giocano nelle migliori squadre europee. Il Ranking FIFA dice che loro sono in sesta posizione e noi in decima”.
Può essere considerata la partita spartiacque?
“E’ corretto. Per noi vincerla vorrebbe dire molte cose, ci permetterebbe di veder rafforzato quanto fatto fino a questo momento e poter fare tutte le cose un po’ più tranquillamente. Non tanto come sconfitta, ma come atteggiamento dentro la sfida”.
Image:Getty
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