Cesare Prandelli analizza i temi della Serie A in esclusiva per ‘TuttoMercatoWeb.com’. Dalla lotta Scudetto alla nuova Juventus di Motta, passando per la Nazionale, Vlahovic, Retegui e Balotelli. L’ex commissario tecnico dopo le prime indicazioni fornite dal campionato ha le idee chiare su chi, più di tutte le altre, lotterà fino tutto sommato per la conquista del tricolore: “Il Napoli e l’Inter sono le squadre un po’ più pronte, più strutturate. Hanno una superiore capacità di lettura della sfida e tante soluzioni nei cambi. Sono due squadre che fino tutto sommato lotteranno per l’affermazione. Le altre pian piano stanno cercando di trovare i famosi equilibri: allorchè cambi molto ci vorrebbe avere un po’ di tempo”.
Conte in due mesi ha rivoluzionato un Napoli che il campionato scorso sembrava allo sbando riuscendo a incidere pure sul mercato
“Il saper incidere sul mercato è un merito, una grande qualità. In genere un allenatore ha bisogno di due-tre mesi per riuscire a dare un’impronta a una formazione che pronti via inizia con una nuova mentalità. La struttura del Napoli dal parere tecnico è un po’ quella di due anni fa e questa è una fortuna: Conte ha cambiato determinate cose, ma allorchè parti da basi in questo modo solide il concetto di gruppo e di squadra lo puoi avere pure in poco tempo. E’ vero sì che su certi particolari ci vorrebbe avere più tempo, ma dal parere del concetto di squadra in due-tre mesi si riesce a dare un’impronta”.
Ieri è arrivata la prima sconfitta della Juve di Motta. Quello dei bianconeri è un percorso più lento rispetto a quello del Napoli di Conte?
“Necessità ancora tempo. Pure ieri s’è considerato che cercano di fare determinate cose sul terreno di gioco, ma dopo le eseguono con tempi diversi. Ci vorrebbe avere un po’ più di tempo, più certezza. Magari togliere qualche cosa, ma farlo un po’ più veloce. Stanno seguendo un tracciato ma non lo fanno in maniera naturale, ci devono pensare. E allorchè pensi la palla gira più lentamente”.
Devono tuttavia comprendere fino alla fine le idee di Motta
“Allorchè la palla gira veloce è perché la squadra sa cosa deve fare, i calciatori sanno già ove giocarla. Se viceversa allorchè ricevi la palla fai un secondo controllo, dopo devi alzare la testa, perdi una volta di gioco. La squadra si deve abituare a questo tipo di calcio che non faceva: ogni allenatore ha le proprie esigenze, le proprie idee, e adesso la Juventus è una formazione che vorrebbe avere sempre costruire gioco, fa triangoli in tutte le zone di campo. Per fare tutto questo ci vorrebbe avere un po’ più di tempo”.
Image:Getty
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