Lazio, Lotito: "Serve a tutti un bagno di umiltà, non il mercato". In seguito "bacchetta" Baroni

Lazio, il mercato deve ancora decollare. Ma le idee su dove intervenire sono chiare

Claudio Lotito, patron della Lazio, è intervenuto ai microfoni dei media presenti, fra cui TMW, a margine dell’evento L’Aperitivo, disquisendo della sconfitta per 6-0 contro l’Inter: “Fino in ultimo la squadra ha lottato. È stata una partita nata male: abbiamo commesso errori dei gol, Gila ha avuto un malore intestinale, Gigot è uscito intontito, ha preso un calcio in testa. Allorchè succedono queste cose non ci sono delucidazioni, è chiaro che dopo la squadra si è disunita. Pure il modulo in quel momento… La situazione è diventata ingovernabile. Non è la squadra che ha combattuto con il Napoli. Ribadirò che un bagno di umiltà serve a tutti”.

Arriverà qualcuno dal mercato?
“Sempre con questo mercato… Non è che uno va al supermercato, pago uno e prendo due. È uno sbaglio, significa disconoscere la qualità dei calciatori che hai. Io non penso che i nostri abbiano palesato di non essere capaci o che non abbiano le qualità, questo è il tema. Quello di ieri è un episodio che non è stato dettato dal fatto di non avere giocatori, ne abbiamo tre fuori lista. Non è che compri… Voi chi mandereste via? Ditemelo”.

I tifosi dicono che servirebbe un metodista.
“Dicono… I tifosi facessero i tifosi, tutti parlano di pallone, nessuno di calcio: il pallone è per tutti, il calcio è per pochi”.

Baroni si è assunto le responsabilità del ko. Che ne pensa?
“Ha fatto bene, il suo ruolo è quello, pure perché l’assetto tattico lo fa lui, mica io… Penso abbia capito che confrontarsi con l’Inter in quelle condizioni… Forse cambiare assetto poteva essere utile, ma avresti perso ugualmente. Ieri è stata una partita fine a se stessa, non è che dobbiamo fasciarsi la testa fino alla morte. Pensiamo a recuperare, vedremo come reagirà la squadra, lo ha fatto sempre. Ieri è nata una partita che avete visto tutti: non avevamo Castellanos e Romagnoli, allora si dovrebbe avere 100 giocatori, ma dopo si crea la complicazione opposto perché si squilibra lo spogliatoio se in parecchi non giocano. Pensiamo a valorizzare quelli che abbiamo e metterli nelle condizioni di esprimere le loro potenzialità, le hanno dimostrate fino ad ora”.

Image:Getty

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