Il rapporto con Carlo Ancelotti
Insigne ha conversato pure di Ancelotti e della nuova posizione sul terreno di gioco: “Il mister l’ho sempre seguito – ha rivelato l’attaccante del Napoli -. L’ho sempre ammirato perché ha trovato il successo tanto e ho sempre voluto lavorare con lui. Dalla prima chiamata che mi ha fatto mi ha ispirato fiducia e quando abbiamo iniziato ad allenarci è stato perfetto. La posizione sul terreno di gioco? Dopo la sconfitta con la Sampdoria, ha avuto l’intuizione di spostarmi come seconda punta e io ho dato la mia disponibilità”. Una scelta azzeccata visto il rendimento (sei gol dalla quarta all’undicesima giornata, prima del calo di fine anno, ndr). “Ordinariamente mi capita il contrario – chiarisce Insigne -. Parto male e dopo vado in crescendo. Questa volta è successo il contrario, ma sto lavorando per tornare in forma come all’inizio e aiutare la squadra a conquistare gli obiettivi”.
Zeman e la 10 di Maradona
“Zeman è stato molto importante per me – ha proseguito “Lorenzo il Magnifico” -. Mi ha voluto prima a Foggia e dopo a Pescara. Senza di lui non sarei giunto sin qui. Se è vero che ci pesava ogni giorno? Sì, ma lo faceva per noi, per farci rendere al meglio sul terreno di gioco. Tuttavia quanto fumo in quella stanza, sembrava Milano…”. Poi la scaramanzia, che l’attaccante campano cerca di vincere con tre saltelli con il piede destro ogni volta che entra sul terreno di gioco. “Se lascerei la maglia 24 per la 10 di Maradona? No, mi tengo il mio numero. Prima, spero che un giorno la squadra la possa ritirare se rimarrò nel cuore dei tifosi napoletani”.
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Napoli-Empoli, Ancelotti: Insigne e Mertens, difficile lasciarli fuori.
Fonte: Sky Sport
Image: Getty
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