Andrea Stramaccioni, allenatore con un passato pure nelle giovanili della Roma e commentatore di DAZN, è intervenuto in esclusiva nell’intervista concessa a TeleRadioStereo. Queste alcune battute sulla squadra giallorossa: “Quale è stato l’apporto di Ranieri alla Roma? Un apporto indispensabile, decisivo. E’ la riprova che il calcio non è solo schemi, diagonali e palle inattive. Il calcio è empatia, rapporto con i calciatori, essere al posto corretto nel momento corretto. Ho avuto la fortuna di respirare Ranieri, era alla Roma allorchè ero nelle giovanili. L’ho ritrovato all’Inter, ove ahimé l’ho sostituito. I fatti hanno confermato che il suo avvento in un determinato momento, societario e di campo, ha rimesso in piedi una Roma che adesso sta dimostrando, pure se non tuttavia del tutto, che in una partita secca può battere chiunque. Ricordo che con Juric si contavano le palle gol, stesso modulo e stessi calciatori e ogni tanto stesse situazioni. Adesso è una Roma che gioca, si diverte. L’altro grande merito è aver messo Dybala al centro del villaggio”.
Ranieri sta lavorando a blocchi, prima fase offensiva e dopo a scendere?
“Li aveva bombardati tutta la settimana sulle preventive. Ho seguito le prime gare, me le ricordo bene. Il primo step è stato trovare l’assetto e i calciatori cardine, la spina dorsale. Questo non l’ha fatto bene, oltre. E’ stato pure fortunato con il ritorno di Saelemaekers, ma ha rimesso Hummels in mezzo alla zona difensiva a tre. A lui va pure il merito del ritorno ai suoi livelli di Paredes. A Napoli c’erano Paredes e Dybala dietro di me che facevano le ripetute. Adesso c’è una formazione di carattere. Paredes quasi si mangia l’arbitro dopo il penalty non dato per mani di Sabelli. Sono calciatori che Ranieri ha rimesso al centro del progetto. Prima ha trovato l’assetto, dopo ha iniziato a lavorare sui blocchi. Era inutile lavorare sul metro con una formazione malata. E’ come l’alfabeto. Adesso la Roma sta cominciando a lavorare sui dettagli, quelli importanti. Da ora in dopo ricomincerà pure l’Europa, ti alleni giocando. La Roma è stata attentissima nell’ultima partita, la Roma ci aveva lavorato. Ranieri ha un aspetto paterno. Vedi con Pellegrini: conosco bene il ragazzo, è una persona sensibile, romano e romanista vero, che ha attraversato un momento difficilissimo. Ranieri si è comportato da papà: dalle conferenze ai paragoni con Lampard, dopo da papà lo ha buttato dentro al derby. Al netto dei campanilismi, Ranieri ha compiuto un miracolo gestionale bellissimo. Vedere i compagni come lo hanno abbracciato e ciò che gli hanno detto vuol dire aver creato l’atmosfera giusta. Questo è Ranieri”.
Che opinione ha su Pellegrini?
“Sicuramente la sua qualità peculiare è l’offensiva dell’ultimo terzo di campo, gli ultimi 20-25 metri: lo dicono i numeri. Contro la Lazio Provedel si arrabbia tantissimo con Gila, perché aveva lasciato a Pellegrini tempo e spazio per prendere la mira. Ha quel piede là. La fascia al braccio prima di lui la hanno portata monumenti come Di Bartolomei, Giannini, Totti e De Rossi. Se sei romano e romanista vale il triplo. C’è stato un momento no, a ottobre l’espulsione col Belgio è arrivata per eccesso di generosità. Ero allo stadio, lavorando a quel match: Pellegrini ha fatto un’entrata con un coefficiente di rischio, ma su un palla corta di Bastoni e con Spalletti che diceva “dalla su”. Conosco il suo carattere, è un giocatore positivo nello spogliatoio. E’ stimato da tutti, gli vogliono tutti bene e si vede da esultanze e battute dei calciatori, pure nuovi. Gli spogliatoi in questo modo sono una rarità, allorchè vedo calciatori scherzare e fare battute con un rapporto del genere è un valore aggiunto. Vedi Thuram con Lautaro, nell’Inter”.
Come si può ovviare alla problematica della differenza fra la Roma in casa e in trasferta?
“Secondo la mia opinione è una questione di mentalità, come atteggiamento della squadra lontano dall’Olimpico. Non sono preoccupato di questo nell’analisi della Roma. Torniamo al discorso di un passo alla volta. Adesso la Roma ha trovato una continuità di prestazione. La Roma a Bologna ha giocato una buona gara fino al gol del vantaggio, dopo il penalty ha cambiato la gara. Ma la Roma non ha perso una partita che, secondo il mio parere, diciotto squadre su venti avrebbero perso. Aspettiamo un attimo a giudicare, adesso la Roma può costruire qualche cosa di diverso pure in trasferta. Contro il Como è stata una partita incredibile. Questa Roma non ha mai giocato a un’intensità altissima, non ha nelle sue corde di giocare Atalanta-Style”.
Image:Getty
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