Altra vittoria illustre per il Como, che nel lunch match di ieri si è imposto per 2-1 sul Napoli cambiando, per lo meno per ora, le percezioni e gli stati d’animo della lotta Scudetto, oltre che riconsegnando in questo modo il primato in solitaria all’Inter. È pure e in maggior misura il successo di Cesc Fabregas e del suo metodo che sta finalmente prendendo piede e dando fortissimi segnali al resto della Serie A.
L’allenatore spagnolo, ad ogni modo, è soltanto l’attaccante dell’iceberg di un progetto che si ramifica in ben più numerose direzioni. A spiegarlo proprio è stato Francesco Terrazzani, giovanissimo amministratore delegato del Como che qualche giorno fa è stato ospite della rubrica “Goal Economy” di Marco Bellinazzo, su Radio TV Serie A: “La proprietà è molto legata al territorio – mette in risalto il 38enne Terrazzani -. Ho molte volte citato una conversazione nella quale il nostro Patron diceva che il suo giocatore preferito era il lago di Como. Penso che questo sia il riassunto perfetto di ciò che sta dietro a questo progetto. Da un lato c’è la visione dell’unicità del marchio globale Como con il Lago e dall’altro lato c’è il legame molto forte con la comunità. Il gruppo proprietario considera molto importante sia sostenere enti di beneficenza locali sia migliorare o contribuire a salvare spazi che stanno a cuore ai comaschi. La squadra ha un dipartimento dedicato a tutti questi progetti”.
Quante persone lavorano a Como. “I proprietari hanno iniziato immettendo poche risorse, ma a questo punto il Como ha diversi uffici e negozi in città. Due anni fa è stato acquisito il centro sportivo e la ditta sta crescendo in termini di ricavi commerciali. Attualmente ci sono oltre 100 dipendenti. Se pensiamo ai club di alto livello e più strutturati il numero di dipendenti è molto più alto. Siamo fermamente sicuri che il capitale umano sia indispensabile, avere dipendenti molto validi e manager importanti è vitale”.
Il centro sportivo. “È essenziale, è uno dei parecchi fattori che stanno facendo progredire la squadra. Un anno fa il centro sportivo non aveva una mensa, ma a questo punto ce l’ha, per aiutare i calciatori a legare e mangiare nel modo più sano possibile. È stata costruita pure una nuova e funzionale palestra per essere all’avanguardia sotto tutti i punti di vista”.
Image:Getty
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