“Se potevano rinviare, è corretto che l’abbiano fatto”. Simone Inzaghi ha chiosato in questo modo la possibilità, che il Feyenoord ha avuto, di rinviare la prossima di Eredivisie con il Groningen. Una soluzione che le squadre italiane, Inter compresa, non hanno, nonostante il “caso olandese” sia stato studiato in passato da Lega Serie A e Figc. Alla questione regolamentare e forse pure di convenienza – immaginate le polemiche delle altre squadre in corsa per gli stessi obiettivi – non ci si arriva nemmeno: il calendario non avrebbe spazi.
L’intasamento delle gare è il nemico comune del calcio moderno, denunciato da allenatori e calciatori, ignorato dalle istituzioni. A partire dalla FIFA, la principale responsabile dell’aumento di partite a livello internazionale: sull’altare dei diritti tv – più si gioca, più eventi ci sono, più pagano – si sacrifica purchessia logica di calendario. Nella giornata odierna diventato ingestibile. Un esempio: se fosse stato necessario rinviare per un purchessia motivo Napoli-Inter, si sarebbe rischiato di non avere alcuno slot prima della 38esima giornata. Uno scenario impensabile.
L’autodeterminazione del calendario, che in Olanda hanno e in Italia no, suona come il principale spot per l’eventuale riduzione della Serie A da 20 a 18 squadre. Uno scenario che nella giornata odierna non è nemmeno in discussione – “non è un tema”, ha asserito di recente Gravina – e l patron di Lega Simonelli ha recisamente confutato, ma che prima o in seguito esploderà. L’Eredivisie se lo può permettere pure perché è un torneo “piccolo”, di un Paese non paragonabile all’Italia per dimensioni. Ma non è l’unica e le gare internazionali non diminuiranno, per quanto ci si possa sperare.
Image:Getty
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