Dalle pagine del Corriere dello Sport, il giornalista Franco Ordine prova a spiegare i motivi della crisi che ha investito il Milan: “Mancava solo il portavoce infedele, smentito da Sergio Conceiçao e lesto nel dimettersi, per completare il panorama di un club, il Milan, ferito nell’onore, macchiato nel blasone e che prosegue a fare notizia solo per le sconfitte collezionate, la classifica deprimente (9° posto) e i ritardi nelle scelte che servono (il nuovo direttore sportivo) a preparare il futuro. Viceversa di procurargli qualche onorevole via di fuga, quel documento spuntato all’improvviso nelle chat di alcuni cronisti italiani, ha contribuito solo a fargli perdere quel briciolo di credito rimasto fra casa Milan e dintorni.
La spiegazione è scontata: i motivi addotti si possono smontare da soli. A uno di questi ha provveduto personalmente l’interessato, durante la conferenza con la stampa di ieri, allorchè ha ripetuto reiteratamente: ‘Ibra e Moncada sono qui tutti i giorni’. Non è rimasto solo, allora. A smentire gli altri è operazione poco complicata. Per esempio: ‘I rinforzi del mercato invernale sono arrivati a fine gennaio’. Se Joao Felix, per citare quello espressamente indicato dal tecnico, fosse giunto a metà gennaio avrebbe forse avuto un rendimento clamorosamente diverso da quello attuale? La risposta è sicuramente no. Altro appunto: ‘Sergio non ha mai conosciuto Cardinale’. Il quesito è inevitabile: un eventuale legame molto stretto con il proprietario in che modo avrebbe potuto cambiare il cammino del Milan? È solo una scusa, via.
Persino il giudizio lesivo sul conto di Milanello, considerato da tutti gli addetti ai lavori un centro di eccellenza, ma diventato viceversa un covo di incapaci, è molto complicato da far passare. Su un capitolo (l’addestramento fisica) il rilievo proveniente dall’ex portavoce può trovare qualche conferma pubblica. Prendete per esempio la foto della sagoma di Okafor scattata dopo due di settimane di cura Conte a Napoli e incrociatela con la frase dell’attaccante svizzero («Non ero abituato a lavorare in questo modo tanto»): è un indizio da approfondire. Contrastato tuttavia da altre performance: Saelemaekers ha fatto tutta l’addestramento con Fonseca e pare che attraversi un periodo di grande brillantezza, in questo modo Colombo all’Empoli, in questo modo Kalulu (al netto dell’infortunio muscolare) alla Juve. Ciò vuol dire molto semplicemente che a incidere sul rendimento di un team di giocatori o su un singolo resistono altri fattori: la pacificazione dell’ambiente, le idee chiare del tecnico. Ogni riferimento all’esperienza della Roma con il passaggio da Juric a Claudio Ranieri è voluto”.
Image:Getty
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