La Lazio si gioca la Champions in una gara molto complicata contro l’Inter, seconda della classe e in piena corsa-Scudetto contro il Napoli. Della formazione di Marco Baroni, e non solo, ha conversato Fernando Orsi, ex portiere biancoceleste, intervenuto al microfono di Radio Marte: “La Lazio è molto carica. Ho incontrato ieri Baroni, nei festeggiamenti per i 25 anni per l’ultimo scudetto biancoceleste, e mi ha riferito che vanno lì per fare una partita seria per sforzarsi di classificarsi in Champions o tuttavia in Europa, dal momento che può accadere qualsiasi cosa. La Lazio in due partite si gioca tanto, l’incontro di domenica contro l’Inter per i biancocelesti è molto importante, tenendo conto che la Lazio non pensava di arrivare a 2 giornate dal termine e giocarsi la Champions, conseguentemente farà una partita solida”.
Due battute pure all’Inter: “Pure per l’Inter è importante, perché lo scudetto era ed è un intento: è vero che ci sta la finale di Champions ma i nerazzurri possono ritrovarsi con due titoli ma pure con nessuno. Per questa ragione la squadra di Inzaghi sentirà la pressione, deve pure riattaccare un po’ la spina dopo aver vinto contro il Torino, perché non pensava di rientrare in corsa in modo in questo modo importante. L’Inter tuttavia ha l’obbligo di vincere tutte e due le gare, quantomeno per provarci”.
Dall’altro lato c’è il Napoli, impegnato a Parma. Orsi si esprime in questo modo sugli azzurri: “Il Napoli si è giocato il bonus del pareggio con il Genoa e a questo punto non può più sbagliare. Per l’attacco del Napoli scelgo Raspadori, mi pare che si sia giusto la titolarità in queste ultime due gare. Neres può entrare se l’incontro è da spaccare, conseguentemente Raspadori dall’inizio della gara e Neres dopo a gara in corso. Il Napoli ha condotto un torneo di testa, a questo punto è tuttavia padrone del suo destino, serve il risultato e pure giocar bene passa in secondo piano. Questa settimana Conte avrà sicuramente indottrinato la squadra, l’atteggiamento della squadra dopo i gol presi. Avrà sicuramente lavorato su queste situazioni, sulla percezione di pericolo che i calciatori devono sempre avere”.
Image:Getty
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