Si complica ulteriormente il percorso verso la nuova casa del Napoli a Poggioreale. La ZES (Zona Economica Speciale) ha ufficialmente sospeso la conferenza dei servizi riguardante il progetto di fattibilità dello stadio azzurro nella zona orientale di Napoli, mettendo in stand-by l’intero iter burocratico. La comunicazione, giunta nelle scorse ore, è un duro colpo per il club che da tempo punta a trasferirsi in un impianto moderno e funzionale, capace di rappresentare un balzo in avanti per la società e i tifosi.
Secondo quanto ricostruito da La Repubblica, il responsabile unico del procedimento, l’ingegner Salvatore Puca, ha risposto alle osservazioni presentate dal Comune di Napoli durante l’incontro del 18 novembre. Puca ha ribadito il carattere preliminare e non definitivo della conferenza, sottolineando come, in assenza di modifiche rilevanti alla proposta presentata dal Napoli, non siano previste ulteriori convocazioni. Di fatto, la vicenda resta congelata, senza una chiara prospettiva di ripresa a breve termine.
I nodi più importanti da sciogliere riguardano non solo la gestione dei parcheggi, destinati a rimanere sottoutilizzati gran parte della settimana, ma soprattutto il futuro del mercato Caramanico. Dal verbale emerge infatti una preoccupante carenza di attenzione alla presenza di circa 500 aziende attive nell’area interessata dal progetto, un elemento decisivo per il tessuto economico locale e per centinaia di famiglie impiegate nel mercato. L’Associazione Nazionale Ambulanti ha acceso i riflettori su questo tema, ribadendo l’urgenza di una soluzione che tuteli i lavoratori. Al momento però manca una proposta concreta e accettabile per la ricollocazione del mercato, impedendo così il via libera definitivo al progetto.
Questa battuta d’arresto pone il Napoli di fronte a una scelta decisiva: rilanciare con forza l’opzione Poggioreale, superandone le problematiche, oppure valutare nuovamente alternative come quella di Afragola. La località in provincia di Napoli era stata considerata in passato, vantando una posizione strategica vicino alla stazione ferroviaria progettata dallo studio Zaha Hadid, e potrebbe essere riscoperta come ipotesi per la nuova casa degli azzurri.
Per quanto riguarda invece la sede attuale, lo Stadio Diego Armando Maradona di Fuorigrotta, non ci sono spiragli per investimenti da parte del club. Il presidente Aurelio De Laurentiis, che si trova a Riad con l’amministratore delegato Andrea Chiavelli per la Supercoppa Italiana, si è mostrato categorico sulle intenzioni riguardo a possibili interventi strutturali nell’impianto. Il Comune di Napoli, al contrario, continua a manifestare disponibilità al dialogo, portando avanti un piano di riqualificazione che punta a trasformare lo stadio in un impianto all’avanguardia.
Il progetto di ammodernamento prevede una capienza tra i 65.000 e i 70.000 posti, la rimozione della pista di atletica – elemento ormai sempre più fuori contesto – e l’introduzione di spazi commerciali e museali in linea con esempi di eccellenza internazionale, come il Santiago Bernabeu di Madrid. Questo ambizioso disegno potrebbe trovare sostegno economico dalla Regione Campania, con il presidente Roberto Fico pronto a garantire le risorse necessarie. Tuttavia, al momento il futuro dello stadio di Fuorigrotta resta ancora incerto e tutto da definire.