Due inviti in meno di un mese. A inizio ottobre assicurava: ‘Faccio tuttavia la differenza, in Italia e in tutti i paesi”, un paio di giornate fa ripeteva: “L’Italia è la mia seconda casa, sarei in grado di realizzare 20 gol”. Parole e musica, non di uno insignificante, ma di Zlatan Ibrahimovic. Mai banale allorchè si trova dinanzi ai microfoni, soprattutto se carico dell’autostima che lo contraddistingue. Uno in grado di segnare 122 gol in Serie A e di vincere quattro volte lo Scudetto. Già, lo Scudetto, di nuovo suo obiettivo. Perché Ibra è fatto in questo modo, non si accontenta del minimo. E lo ha già dichiarato diverse volte di nuovo: “Per protrarre come dico io devo trovare un qualche cosa di particolare, che possa tener vivo il fuoco che ho dentro. Se tornassi vorrei puntare allo scudetto”.
GLI SCENARI – A dicembre scadrà l’accordo con i Los Angeles Galaxy. Prima, tuttavia, c’è da vincere il titolo: nella notte, successo per 2-1 contro Minnesota e qualificazione alle semifinali di Western Conference, ove affronterà i Los Angeles FC nel derby della California. Dopo, spazio al mercato. Ibra è stato chiaro, rivuole la Serie A. Gli anni precedenti in Italia sono rimasti nel cuore, come pure alla moglie Helena, che non ha mai nascosto la passione per il Belpaese. Gli scenari di mercato, dunque, si aprono e fanno sognare i tifosi. Considerate le ambizioni di Zlatan, la forbice si riduce alle prime 5-6 del campionato. Difficilissimo vederlo a Roma e Torino: da una parte i motivi economici; dall’altra l’abbondanza nel reparto avanzato, la necessità di vendere per fare cassa e sfoltire e l’ombra di Cristiano Ronaldo ad oscurarlo.
TRA INTER E NAPOLI – Indizi e razionalità, dunque, portano a Inter e Napoli. Conte e Ancelotti ne hanno tessuto le lodi: il primo ha riconosciuto: “Ho grande rispetto per lui, è un ragazzo straordinario che resterà nella storia del calcio”, il secondo si è ulteriormente esposto: “Lo chiamo e gli dico che lo stiamo aspettando. Lo seguo sempre con grande affetto, ha fatto 29 gol in 30 gare in MLS”. Statistiche snocciolate a mente e occhiolino strizzato allo svedese: il Napoli, forse, lo attira più dell’Inter: “Vedendo l’amore di quella città, mi verrebe quasi voglia di provare l’esperienza al Napoli”. Pure perché, dai nerazzurri, è arrivata la chiusura di Marotta: “Nella giornata odierna siamo competitivi, se non ci fosse stato l’infortunio di Sanchez saremmo stati oltremodo felici, ma siamo ottimisti perché nel giro di due mesi Sanchez tornerà sul terreno di gioco e l’assetto offensivo rimarrà invariato”.
IL MILAN E IL BOLOGNA – Guardando il team del Napoli, tuttavia, viene da chiedersi come faccia Ancelotti a inserire pure Ibrahimovic in una rosa che deve già gestire Lozano, Insigne, Milik, Llorente e Mertens. Già, Mertens. Uno con l’accordo prossimo al termine, con il rinnovo sempre più lontano e con quanto pronunciato da De Laurentiis che pesano tuttavia come macigni: “Non sono nella maniera più assoluta disposto ad uno sforzo importante. Se vorrebbe avere fare le marchette, vada in Cina”. Qualora la possibilità Oriente si concretizzasse per il belga, allora, ecco che Ibrahimovic diventerebbe vero nome d’attualità per i partenopei. Complicato vederlo viceversa al Milan: la scorsa stagione fu vicinissimo al ritorno in rossonero, prima che Gazidis bloccò tutto. Quest’anno, il buco di bilancio e la strategia di Elliott rendono tuttavia in salita la contrattazione. La possibilità irrazionale, viceversa, è quella che porta a Bologna. Mihajlovic ci ha provato con una telefonata, lui ha esitato ma ha promesso una chiamata in caso di cambio d’idea. Per diventare re di Bologna e confermarsi stella in Italia. Dalla lotta scudetto alla folle favola romantica: l’Italia è pronta a (ri)accogliere Ibra.
Image:Getty
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