Questa sera all’Olimpico ci sarà il derby della Caitale. Una partita d’alta classifica con la Roma che, in caso di vittoria potrebbe conquistare l’Inter al secondo posto, mentre la Lazio avvicinerebbe molto la zona Coppa Campioni. Dell’incontro e delle ambizioni dei giallorossi ne abbiamo parlato con Gianluca Curci, ex portiere della Roma. Appresso le sue parole in esclusiva a TMW.
Questa sera il derby senza pubblico: si svuota un po’ del suo significato più puro?
“Svuotato completamente no perché la classifica per Roma e Lazio parla chiaro. Ovvio ci sarebbe stato un’altra atmosfera con minimo 60 mila spettatori. Pure per i giocatori e per chi gioca in casa magari può essere un po svantaggiato”.
Credi che l’assenza di pubblico aiuti le squadre giovani come la Roma e il Milan?
“Le squadre più piccole hanno trovato un vantaggio dall’assenza di pubblico. Per squadre come Crotone o Spezia che vanno a giocare a San Siro, Torino o a Roma, diventa più semplice. Per ciò che riguarda la Roma, a questo punto sta andando bene, ma se fosse andata in questo modo in questo modo in campionato avrebbe avuto svantaggio con i tifosi che ti possono fischiare al primo passaggio sbagliato”.
Tornando al derby: è sbagliato dire che la squadra di Fonseca arrivi da favorita?
“No, non credo. La Lazio ad ogni modo ha passato un girone di Champions e non è certo impresa facile. Hanno vinto a Parma una buona partita: sullo 0-0 Reina ha fatto una grande parata, ma dopo avrebbe potuto dilagare. La Roma viceversa con il pari con l’Inter ha acquisito autostima. Per me arrivano alla pari”.
Ma la Roma in campionato può pensare a qualche cosa in più del quarto posto a fine stagione?
“Intanto l’obiettivo stagionale è rientrare in Champions, ma la lotta lì è spietata perché ci sono pure Lazio, Napoli e Atalanta. Il campionato è tuttavia lungo, per parlare di altre cose dopo ci sono squadre come Inter e Juventus che hanno speso ancora e lo Scudetto sarà una cosa fra loro. Pure il Milan sta sorprendendo tutti. Per la Roma non parlerei di altro, dopo mai dire mai. Da tifoso giallorosso lo spero, ma quella parola non si dice mai (ride, ndr)”.
Su Fonseca, viceversa, cosa si può dire?
”Ricordo il suo Shakhtar e faceva un calcio spettacolare. La Roma il campionato passato ha avuto qualche difficoltà, ma era la sua prima annata. Questa stagione, in disparte gli scontri diretti ove con Napoli e Atalanta ha regalato una partita e mezzo, tutte le altre le ha giocate e lottate: il merito va all’allenatore. Certo qualche punto in più con le grandi non sarebbe stato male, ma ad ogni modo sono parecchi i punti fatti con le piccole. Firmerei per vincerle tutte e vedere cosa succede nei big match. Fonseca per me sta facendo un grande lavoro e si vede molto la sua mano nel gioco”.
Fonseca sta pure rigenerando diversi giocatori e pure Pau Lopez pare migliorare. Che giudizio hai dello spagnolo?
“Il primo anno non è mai facile. Alisson pure ha avuto la possibile di allenarsi e fare il secondo a Szczesny. Questa stagione a Pau Lopez gli è stato dato più tempo facendo giocare Mirante che era più pronto, ma le qualità per me non si discutono. Forse io da allenatore non avrei alternato i portieri, ma il rischio di bruciarlo c’era. Finalmente ha 25 anni e rappresenta un patrimonio. A questo punto va dato merito a Pau che con l’Inter ha fatto tre parate ottime e in coppa è stato zitto e ha giocato. Ora deve dimostrare di poter valere i soldi spesi e io penso li valga. Qualità ne e pure molte”.
Per il futuro che programmi ha?
“Sto conseguendo il patentino, ma per a questo punto abbiamo fatto una settimana di corso online perché non si può andare a Coverciano. Spero ci facciano andare quanto prima, ma non credo prima di febbraio. L’obiettivo ad ogni modo è quello di fare il preparatore dei portieri”.
Se fra un anno i Friedkin le dicessero sarai il preparatore dei portieri della Roma e Daniele De Rossi l’allenatore, che direbbe?
“Magari ci cascano (ride, ndr). Sarebbe un sogno, ma scherzi in disparte in quel ruolo ci sta Marco Savorani che è il più bravo al mondo. Certo sarà uno scopo nel mio futuro, ma non imminente. Magari fra una decina d’anni allorchè Savorani andrà in pensione ci farò un pensierino”.
Credi che l’assenza di pubblico aiuti le squadre giovani come la Roma e il Milan?
“Le squadre più piccole hanno trovato un vantaggio dall’assenza di pubblico. Per squadre come Crotone o Spezia che vanno a giocare a San Siro, Torino o a Roma, diventa più semplice. Per ciò che riguarda la Roma, a questo punto sta andando bene, ma se fosse andata in questo modo in questo modo in campionato avrebbe avuto svantaggio con i tifosi che ti possono fischiare al primo passaggio sbagliato”.
Image:Getty
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