Fu Arkadiusz Milik a decidere lo scorso 17 giugno la finale di Coppa Italia fra Napoli e Juventus. Alla fine di una gara finita 0-0, al 90esimo e pure ai supplementari, a decidere la sfida ai calci di rigore furono gli errori di Dybala e Danilo e il penalty decisivo trasformato da Arkadiusz Milik.
Fu l’ultimo grande acuto di Milik con la casacca del Napoli, che ha proseguito a giocare fino alla fine dell’anno senza grossi risultati (2 gol in 10 gare) e che dopo è stato messo in tribuna per il mancato accordo sul rinnovo del contratto prossimo al termine nel 2021. In questo modo andò quella sfida.
La cronaca di Napoli-Juventus dello scorso 17 giugno
È il Napoli a vincere la Coppa Italia 2019/2020, il primo trofeo assegnato nel nostro Paese dopo il secondo tempo del calcio. Gli azzurri battono ai rigori la Juventus: decisivi gli errori di Dybala e Danilo per i bianconeri. Un successo tutto sommato giusto per la squadra di Gennaro Gattuso, che nei 90 minuti non è andato in gol (come del resto la Juve) ma ci è andata vicino reiteratamente rispetto ai bianconeri di Maurizio Sarri. A secco per la seconda volta consecutiva: alla Juve non capitava dal 2015. Dopo una partita non bellissima, caratterizzata dalle gaffe di Sergio Sylvestre sull’inno e dall’Olimpico vuoto, il Napoli vince la sesta Coppa Italia della sua storia. Mentre la Juve riparte non esattamente al meglio dopo il lockdown.
LE SCELTE INIZIALI: CALLEJON CON MERTENS E INSIGNE. KHEDIRA OUT, C’È PJANIC –
Gattuso ripropone il tridente delle meraviglie, ciò che ha fatto grande il Napoli di Sarri: Mertens, fresco di rinnovo, con Callejon e Insigne ai lati. In porta Meret, nel reparto arretrato Mario Rui terzino fluidificante. L’allenatore bianconero perde Khedira negli ultimi minuti e concede una nuova opportunità a Pjanic, assieme a Matuidi e Bentancur. Nel reparto avanzato, la Juve si ripresenta col tridente anomalo formato da Douglas Costa, Dybala e Cristiano Ronaldo. Rispetto al Milan, Cuadrado invece di Danilo come laterale di difesa destro.
ERRORE SULL’INNO –
Pronti via, la Coppa Italia parte con la nota sbagliata. Sergio Sylvestre, interprete dell’inno di Mameli, ne dimentica una frase. Implacabili i social. Fa discutere pure la grafica Coca-Cola per simulare la presenza di pubblico sugli spalti.
SUBITO RONALDO! MERET PRESENTE –
Il portoghese ha voglia di vincere la sua prima Coppa Italia in carriera e lo mette in chiaro dopo 5 minuti. Tiro da fuori, dalla lunetta, respinge Meret bravo a farsi trovare subito reattivo. Dopo le squadre si studiano: complicato per il Napoli prendere le misure all’anarchico Douglas Costa, al 14’ qualche timida protesta per un contatto in area juventina con Alex Sandro, che Doveri giudica regolare.
CRESCE IL NAPOLI, BRIVIDO INSIGNE –
La pericolosità offensiva dei bianconeri è tutta in una docile staffilata di Bentancur da fuori area, controllata senza troppi problemi dall’estremo difensore azzurro. In compenso, i campani crescono e al 24’ è Insigne a far sussultare i (pochissimi) spettatori presenti in un Olimpico deserto. Fallo di Pjanic su Zielinski dopo incursione del polacco dal centro-sinistra, punizione dai 25 metri per il Napoli. La batte il capitano, che disegna una traiettoria praticamente perfetta. Fin troppo: il pallone vola all’incrocio e sbatte sul palo esterno alla desta di Buffon, che dà ad ogni modo l’impressione di poterci arrivare.
FORCING NAPOLI NEL FINALE –
Parecchi errori in disimpegno difensivo per la squadra di Gattuso: di uno prova ad approfittare Dybala, ma Meret anticipa Ronaldo sul filtrante dell’argentino. Mario Rui protagonista di un altro contatto, questa volta nella sua area: il 10 della Juve cade, Doveri giudica tuttavia regolare il tutto, Sarri protesta. Tanto Napoli nel finale: scatenato Insigne, che chiama Matuidi al colpo di testa sulla linea. Sugli sviluppi dell’azione, Demme arriva a tu per tu con Buffon: il portiere manda in corner. Pochi secondi dopo, tuttavia Insigne: tiro a fil di palo, il portiere della Juve ci arriva tuttavia. 0-0 all’intervallo: l’emozione principale rimane l’errore di Sylvestre sull’inno.
NIENTE NOVITÀ ALLA RIPRESA –
Le due squadre tornano sul terreno di gioco dagli spogliatoi esattamente come hanno iniziato la sfida. E pure i primi minuti del secondo tempo seguono lo stesso canovaccio: ritmi tutto sommato blandi, senza particolari acuti. Primo giallo del match per Bonucci al minuto 51, qualche botta da una parte e dall’altra: si fermano Alex Sandro e dopo Demme, in entrambi i casi senza destare particolari preoccupazioni sul rispettivo prosieguo della gara.
SARRI E GATTUSO PROVANO A CAMBIARE LA GARA –
Scavallata l’a questo punto di gioco, Bonucci si fa notare con un tiro da fuori all’indirizzo di Meret. Dopo arrivano i tecnici: memore dei troppi cambi ravvicinati contro il Milan, Sarri inserisce prima Danilo per Douglas Costa, avanzando Cuadrado nel reparto avanzato, e dopo Bernardeschi per Pjanic. L’operazione riesce meglio a Gattuso: dentro Politano e Milik per Callejon e Mertens. L’ex Inter si mette subito in mostra con una rasoiata da fuori ben controllata da Buffon. Il polacco riceve un cross teso dalla destra (doppio velo) ma spara alle stelle, di destro, ciò che è sembrato davvero un rigore in movimento. Cresce il Napoli, la Juve prosegue a faticare sotto quasi ogni profilo. L’uscita di Pjanic riporta d’attualità il tema del suo futuro, l’unico a provare qualche cosa fuori dagli schemi nello schieramento di Sarri è il consueto Dybala.
DENTRO RAMSEY, NIENTE CINQUE CAMBI PER LA JUVE –
Dai tre cambi contemporanei contro il Milan (“ho fatto una cazzata”) ai soli tre cambi in assoluto questa sera contro il Napoli. Sarri cambia rotta: l’allenatore della Juventus completa il giro di cambi con Ramsey per Cuadrado, usando le tre finestre a sua disposizione. In questo modo, ha in concreto “bruciato” la possibilità di effettuare cinque cambi in totale nei 90 minuti.
ULTIMI BRIVIDI REGOLAMENTARI PER IL NAPOLI –
Pochissima cosa la Juve vista nella seconda frazione di gara, e pure gli ultimi secondi sono tutti per il Napoli. A segnare, questa volta, va vicinissimo Elmas: palo per il macedone sugli sviluppi del corner, nulla da fare. Si va ai calci di rigore.
COPPA ITALIA AL NAPOLI! DI MILIK IL RIGORE DECISIVO –
La lotteria dei rigori inizia male per la Juve: Meret neutralizza Dybala. Dopo Insigne spiazza Buffon. Sbaglia pure Danilo, mentre Politano segna. Lo fanno pure, uno dopo l’altro, Bonucci, Maksimovic, Ramsey e Milik, che realizza il penalty decisivo.
Il tabellino
NAPOLI-JUVENTUS 0-0 (4-2 dcr)
Ammoniti: 77’ Mario Rui nel Napoli. 51’ Bonucci, 82’ Dybala nella Juventus
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui (80’ Hysaj); Fabian Ruiz (80’ Allan), Demme, Zielinski (88’ Elmas); Callejon (66’ Politano), Mertens (66’ Milik), Insigne. Allenatore: Gattuso.
JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Cuadrado (85’ Ramsey), De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic (74’ Bernardeschi), Matuidi; Douglas Costa (65’ Danilo), Dybala, Cristiano Ronaldo. Allenatore: Sarri.
È il Napoli a vincere la Coppa Italia 2019/2020, il primo trofeo assegnato nel nostro Paese dopo il secondo tempo del calcio. Gli azzurri battono ai rigori la Juventus: decisivi gli errori di Dybala e Danilo per i bianconeri. Un successo tutto sommato giusto per la squadra di Gennaro Gattuso, che nei 90 minuti non è andato in gol (come del resto la Juve) ma ci è andata vicino reiteratamente rispetto ai bianconeri di Maurizio Sarri. A secco per la seconda volta consecutiva: alla Juve non capitava dal 2015. Dopo una partita non bellissima, caratterizzata dalle gaffe di Sergio Sylvestre sull’inno e dall’Olimpico vuoto, il Napoli vince la sesta Coppa Italia della sua storia. Mentre la Juve riparte non esattamente al meglio dopo il lockdown.
Image:Getty
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