L’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti ha conversato in conferenza alla vigilia del match contro il Verona, valida per l’ottava giornata di Serie A, commentando pure lo sfogo di ieri da parte del patron De Laurentiis:
Ha letto le parole del patron? Lei resterebbe 10 anni? “Ho sempre detto che mi trovo bene a Napoli, ma nella giornata odierna la priorità non è parlare del mio rinnovo, ma della situazione della squadra e del ciclo che dobbiamo affrontare. Non mi va di commentare le parole del patron. Ma sono dichiarazioni venuti dal cuore, magari pure un po’ forti per alcuni calciatori, ma col cuore. Dopo 15 giorni ha chiarito diversi aspetti, sono uscite molte frottole e tutti gli spifferi mi hanno fatto venire il raffreddore”.
Su Insigne: “Insigne ha fatto un ottimo inizio di stagione. Molto bene nel pre-campionato, bene nelle prime gare. Ha cambiato un po’ la sua posizione, dopo ha avuto un attimo di sbandamento e gliel’ho fatto notare. Per me e per la squadra è di indispensabile importanza, quand’è sereno e allegro dà il meglio di sé, quand’è ombroso non riesce a estrarre tutte le potenzialità. Io gli ho fatto rimarcare questo con la tribuna di Genk, un gesto forte, ma adesso continua ad allenarsi serenamente, farà bene in questo ciclo di gare”.
Sui rinnovi di Mertens e Callejon: “Di questo rinnovo si parla da tempo. Il rendimento dei due è stato ottimo in questo periodo. Se ne parlerà tuttavia. La società ha fatto una proposta, come ha riferito pure il patron c’è la volontà di tenerli. In seguito allorchè si fa una proposta o si dice di sì o di no, dunque penso che sta ai calciatori valutare tutte le cose e prendere la decisione giusta per loro. C’è stata una proposta ponderata da parte della società ai calciatori e ai loro entourage”.
Critiche esagerate? “Alcune inventate. Se valutiamo il percorso alcune cose sono state fatte bene. Abbiamo capito che i nuovi acquisti aumentano la qualità della squadra: Di Lorenzo ha fatto bene, Manolas si è integrato molto bene. Ci sono stati dei livelli di gioco molto alti, abbiamo battuto i campioni d’Europa. Abbiamo sempre mostrato una idea chiara, tranne contro il Torino, allorchè abbiamo giocato in maniera diversa per una questione di caratteristiche dell’avversario. Abbiamo avuto pochissimi infortuni, facendo il paragone con le altre squadre. Uno solo muscolare, quello di Maksimovic, che non è tuttavia pronto perché s’è rotto la fibra muscolare. Ma non è un infortunio muscolare quello di Mario Rui, che in dieci giorni ha recuperato. Stiamo bene dunque pure da questo opinione. Ci sono alcune cose che dovremmo fare meglio. Bruciano i pareggi con Genk e Torino, che ci possono stare, e il k.o. col Cagliari. In Champions siamo in testa al girone. Noi facciamo valutazioni critiche ed oggettive e tutto questo dramma non l’abbiamo visto, né io né chi lavora con me né la società. La serenità di De Laurentiis dimostra tutto questo. Non ho scambiato due parole di Lozano, da lui ci aspettiamo tutti in maggior misura, ma praticamente s’è allenato con noi per sei volte dal opinione tattico. Abbiamo bisogno di conoscerci meglio”.
Nell’occasione più adatta di Lozano, come sta? “E’ rientrato ieri in serata, non l’ho visto tuttavia. E’ solo un colpo, ma domani valuteremo se sarà disponibile per andare in panchina o per quella dopo”.
Dovete crescere dal opinione della personalità per il salto definitivo? “La qualità c’è, bisogna metterla insieme. La personalità sta nel carattere ed è molto complicato cambiare il carattere delle persone. Noi dobbiamo pensare ad avere una conoscenza perfetta di ciò che va fatto sul terreno di gioco. Dobbiamo tuttavia inserire tutit i calciatori”.
Sulla formazione: “Non mi sbilancio. Ogni squadra ha le sue caratteristiche. Se cambiamo qualche cosa nel reparto avanzato non vuol dire perdere l’identità, significa trovare contromisure contro un determinato avversario. Giocheremo in maniera diversa rispetto a quanto visto al Torino dal momento che l’Hellas Verona è un’altra squadra”.
Che reazione ti aspetti? “Dobbiamo tornare a fare punti, questo conta molto. E migliorare le carenze del ciclo scorso, che tuttavia non è stato tutto da buttare. I punti persi con Torino e Genk, tramite maggiore determinazione nell’area piccola, si potevano conquistare”.
Sul razzismo: “Le cose stanno migliorando, sono migliorate. C’è stata una presa di coscienza delle istituzioni. Prima si diceva che fosse goliardia, viceversa adesso si stanno facendo le cose sul serio. Siamo sulla strada giusta”.
Insigne ove rende al meglio? “Dinanzi, sul centrosinistra secondo la mia opinione”.
Sente un clima ostile? “Io guardo i dati praticamente. Il San Paolo ha avuto un gran riscontro col Brescia e pare che pure domani col Verona ci sarà grande affluenza. Questo è un segnale importante, positivo. In seguito in maggior misura nei periodi di pausa c’è la tendenza di accentuare la critica. Ma come dicono in Toscana le chiacchiere le porta via il vento”.
Su Milik: “Sta bene, fortunatamente. Sfortunatamente Milik non è entrato nelle rotazioni. Ho sentito dire che ha giocato poco, che avrebbe bisogno di minutaggio. Ma se non ha giocato non era colpa mia, è stato fuori un mese per un problema al retto addominale. Non abbiamo potuto utilizzarlo, ha perso una parte di stagione importante. Non ha fatto una preparazione adeguata, già a luglio aveva problemi. A questo punto sta bene e può essere molto importante per noi”.
Su Younes: “Si è allenato benissimo, ha avuto un periodo di flessione. A questo punto sta benissimo e ha possibilità di giocare”.
Tuttavia sulla formazione: “Quelli che hanno potuto lavorare qui so sicuramente che tipo di prestazione possono fare. Sugli altri, che ho visto ieri, bisogna fare una valutazione”.
Gioco di squadra, prestazione dei singoli o caso: cos’è stato più determinante? “Il segreto di questo gioco è di mettere le qualità individuali dei calciatori insieme per fare in modo che si possa ottenere un buon gioco di squadra, efficace, produttivo, bello, divertente. E’ un binomio inscindibile. Chi mette le proprie qualità al servizio della squadra è un campione, in alternativa rimane un giocatore normale”.
Sulla classifica: “Dobbiamo fare la corsa su noi stessi. Brucia la sconfitta di Cagliari, dopo una partita che era stata fatta bene. Vogliamo tornare a vincere.
Sui cinque cambi: “Non è facile proporlo. Ciò che da lunghissimo tempo proponiamo è che i 18 calciatori della panchina di Champions non hanno più senso. E’ troppo penalizzante per un allenatore mandare 3-4 calciatori in tribuna”.
Vorrebbe avere togliersi i freni qualche sassolino dalla scarpa? “No, se lo facessi vorrebbe dire che ho iniziato ieri a fare questo mestiere. Non ho iniziato ieri a fare questo mestiere e fortunatamente mi diverte molto fare il mio mestiere. Il clima è sereno. Si può fare meglio, dobbiamo fare meglio. Ma prendiamo tutto del primo ciclo, con leggerezza”.
Da chi si aspetta in maggior misura? “Da tutti mi aspetto in maggior misura perché sono certo, non è una utopia, fare tutti meglio”.
Sulla posizione di Lozano: “Lo metterei nella posizione in cui ha giocato di meno, ossia punta centrale. La sua qualità migliore è l’offensiva della profondità senza palla, è più veloce e vede prima degli altri. Non è solo uno che gioca dinanzi, deve contare sull’appoggio dei compagni. Nella rosa non abbiamo un giocatore con le sue caratteristiche. Deve esserci un adattamento da parte sua e da parte della squadra. Ha preso un colpo, ma più che questo per l’incontro di domani la complicazione è il viaggio”.
Qual è la motivazione della tribuna di Insigne a Genk: “Si è comportato male, non s’è allenato con cura. E’ successo la stessa cosa a Younes. Chi non si allena bene non gioca, questo i giocatori lo sanno”.
Come sta preparando quest’incontro? “La squadra è consapevole dell’importanza della gara. L’Hellas ha fatto bene, ha grande solidità difensiva, ha subito pochi gol. Ma pure dinanzi c’è qualità di gioco. Sarà una gara ad alta intensità, con molti duelli. E’ importante essere pronti”.
Per questo dirà alla squadra di resettare tutto e ripartire? “Non lo voglio dire, perché pure dopo il pareggio si va avanti lo stesso. La gara di domani è questione di vita e di morte, ci dà la possibilità di darci tre punti in campionato e di ritrovare la continuità in questo periodo dell’anno”.
Puntate allo scudetto? “La voglia di lottare per lo scudetto ci sarà fino finalmente”.
Image:Getty
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