Nei giorni più difficili fra fine ottobre e inizio novembre – scossa dalla tempesta dei tamponi, dalle positività, dagli infortuni e dai risultati non proprio entusiasmanti – la Lazio sembrava aver perso ciò che da tempo era uno dei suoi maggiori alleati: lo stadio Olimpico. Un amico ritrovato da metà dicembre in dopo, un periodo decisamente più positivo e redditizio per la squadra di Inzaghi, che nell’ultimo mese ha sempre vinto in casa: 2-0 al Napoli, 2-1 alla Fiorentina, 3-0 nel derby con la Roma e il 2-1 di domenica scorsa contro il Sassuolo. Un rendimento convincente che sa di ritorno alla normalità, all’opposto del percorso dei mesi iniziali di questa stagione: nelle prime 6 gare giocate all’Olimpico da settembre, è difatti arrivata una sola vittoria (col Bologna), dopo 2 pareggi (con Inter e Juventus) e 3 sconfitte (Atalanta, Udinese, Hellas Verona). Ha fatto conseguentemente più del doppio dei punti nelle ultime 4 gare interne (12), che nelle 6 precedenti (5).
Emblematici, dopo, i dati dei gol. Che rappresentano in modo significativo e oggettivo la crescita della Lazio, la squadra più in forma della Serie A. Dal 20 dicembre (2-0 al Napoli) a domenica con il Sassuolo, Immobile e Co. hanno segnato 9 gol e subite solo 2. Nei restanti incontri casalinghi, viceversa, sono solo 7 (media poco superiore di 1 ogni 90 minuti) i gol all’attivo, mentre quelli incassati ben 12. Insomma, con l’Olimpico un’altra volta amico, la Lazio è tornata una seria candidata nella corsa per il vertice della classifica. Le prossime tappe a Roma saranno con il Cagliari (7 febbraio), Sampdoria (20 febbraio) e con il Bayern Monaco, l’andata degli ottavi di Champions (23 febbraio). Tre partite in cui sarà necessario far valere il fattore campo, pure se contro i Campioni d’Europa in carica servirà pure ben altro.
Image:Getty
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