La sfida di Cagliari può diventare un bivio stagionale. Il pari del Milan ed il ko interno dell’Inter (che ha tuttavia una gara in meno), offrono al Napoli la possibilità di rilanciare ulteriormente le proprie ambizioni e riconquistare quella prima posizione persa ad inizio dicembre col ko con gli orobici in un’incredibile emergenza durata dopo fino a gennaio inoltrato. Al Napoli di Spalletti comunque il merito di aver superato avversità di ogni tipo fino a costruirsi questa opportunità (con quattro vittorie e due pareggi, contro Juve e Inter, in questo 2022).
La sfida di Cagliari può diventare un bivio stagionale. Il pari del Milan ed il ko interno dell’Inter (che ha tuttavia una gara in meno), offrono al Napoli la possibilità di rilanciare ulteriormente le proprie ambizioni e riconquistare quella prima posizione persa ad inizio dicembre col ko con gli orobici in un’incredibile emergenza durata dopo fino a gennaio inoltrato. Al Napoli di Spalletti comunque il merito di aver superato avversità di ogni tipo fino a costruirsi questa opportunità (con quattro vittorie e due pareggi, contro Juve e Inter, in questo 2022).
Avversario da non sottovalutare
Il compito non sarà di certo agevole contro il Cagliari dell’ex Mazzarri, in uno stadio in cui la rivalità più forte (e mai nascosta) è proprio contro il Napoli, ma in maggior misura contro una formazione finalmente rigenerata dall’ex Mazzarri e che arriva da 5 risultati positivi nelle ultime 6 partite (l’unico ko in questo 2022 contro la Roma). Il Cagliari come il Barça, ha provato ad estremizzare venerdì Spalletti in una conversazione, per alzare l’attenzione della squadra per un impegno che cade fra le due partite ai catalani e conseguentemente con tutte le ricadute sul piano del dispendio fisico e mentale che ne derivano.
Infortuni negli stessi ruoli: è emergenza
Dopo Lozano, Politano, Anguissa, Lobotka e Tuanzebe, Spalletti ieri ha perso pure Insigne per un affaticamento, ma la complicazione è gestire nell’emergenza i calciatori non al meglio come Fabian e Osimhen (ieri non s’è allenato). L’allenatore dovrà lanciare Ounas (che non ha i 90′) e deve decidere se correre il rischio Fabian (con Demme) oppure arretrare Zielinski, ma a quel punto sarebbe obbligato a schierare nel reparto avanzato sia Mertens che Petagna, perdendo un cambio offensivo. Ieri è stato provato pure Mario Rui a centrocampo (a sinistra a quel punto agirebbe Juan Jesus), ma non pare la soluzione favorita dall’inizio.
Image:Getty
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