Euro-figuraccia per il Napoli che vede la notte da sogno col Barcellona – come l’aveva definita Spalletti – trasformarsi in un incubo. Abissale la differenza di valori visti sul terreno di gioco, in una partita che il Napoli a differenza del secondo tempo del Camp Nou decide di giocarsi a viso aperto, provando a pressare alto senza palla e uscire dal basso per confessarsi il campo in verticale allorchè in possesso, praticamente il piano del Barça che tuttavia ha molta più qualità ed abitudine in ogni fase di gioco. L’errore di Insigne su corner (in collaborazione con Fabian, che dopo non commette fallo) mette subito in salita la sfida e da lì in dopo è un rincorrere in affanno col gol del 3-1 a fine primo tempo che spegne ogni remota possibilità di remuntada e porta Spalletti ad anticipare pure i cambi nel secondo tempo alzando bandiera bianca.
Euro-figuraccia per il Napoli che vede la notte da sogno col Barcellona – come l’aveva definita Spalletti – trasformarsi in un incubo. Abissale la differenza di valori visti sul terreno di gioco, in una partita che il Napoli a differenza del secondo tempo del Camp Nou decide di giocarsi a viso aperto, provando a pressare alto senza palla e uscire dal basso per confessarsi il campo in verticale allorchè in possesso, praticamente il piano del Barça che tuttavia ha molta più qualità ed abitudine in ogni fase di gioco. L’errore di Insigne su corner (in collaborazione con Fabian, che dopo non commette fallo) mette subito in salita la sfida e da lì in dopo è un rincorrere in affanno col gol del 3-1 a fine primo tempo che spegne ogni remota possibilità di remuntada e porta Spalletti ad anticipare pure i cambi nel secondo tempo alzando bandiera bianca.
Fischi per Insigne
Non basta il penalty, procurato dal consueto Osimhen in uno dei suoi strappi micidiale da centrocampo, per salvare la prestazione ed evitare i fischi adesso del cambio. A quota 0 gol su azione in campionato e fermo in EL alla rete al Legia nei gironi, Insigne continua il suo periodo di difficoltà che ora mai va avanti da mesi. Il capitano azzurro, lontano dai suoi livelli già da prima della sigilla col Toronto, saluta in questo modo le competizioni europee con la casacca del Napoli e la preoccupazione generale è che questi ultimi mesi possano trasformarsi in un lungo e contro-producente calvario.
Campanello d’allarme
Il Barça dopo il mercato di gennaio pare ancora di un altro pianeta, raccoglie il risultato che con tutta probabilità meritava già all’andata, evitato solo dai parecchi errori nell’area piccola del secondo tempo, e continua la striscia positiva con Xavi (non perde da 9 gare in Liga) che ha rilanciato la squadra da ogni giudizio, a partire dal gioco e dall’entusiasmo. Altrettanto evidente tuttavia il momento di calo del Napoli, giunto ancora parallelamente a parecchi infortuni (nello specifico quelli di Lozano, Anguissa e Lobotka) e calciatori da gestire o recuperati da pochi giorni ma non tuttavia al 100% (come Fabian, Insigne e Politano).
Image:Getty
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