“Questo è uno di quei carri che può non passare più nella mia vita ed in quella dei giocatori”. Luciano spalletti vorrebbe avere giocarsi lo Scudetto fino in conclusione, ci crede più che mai ed a maggior ragione dopo l'ennesima prova di forza della sua squadra. Il napoli sbanca pure il campo (sempre ostico) dell'atalanta, squadra per fisicità ed aggressività molte volte sofferta dai piccoletti azzurri, nonostante assenze pesantissime come quelle di Di Lorenzo e Rrahmani nel reparto arretrato, Osimhen (ed pure Ounas e petagna) dinanzi ed un Fabian a mezzo servizio. La ‘nuova' squadra di spalletti, tuttavia, forgiata durante l'incontro sul campo del Verona, non necessita di dominare e macinare gioco, ma lasciando il possesso agli avversari (56% per gli uomini di Gasp) può limitare l'arma principale dei nerazzurri che è la pressione e palleggiare (con un super Lobotka nello specifico) solo con la finalità di affondare subito negli spazi che si aprono allorchè saltano gli uomo su uomo dei bergamaschi.
“Questo è uno di quei carri che può non passare più nella mia vita ed in quella dei giocatori”. Luciano Spalletti vorrebbe avere giocarsi lo Scudetto fino in conclusione, ci crede più che mai ed a maggior ragione dopo l'ennesima prova di forza della sua squadra. Il napoli sbanca pure il campo (sempre ostico) dell'Atalanta, squadra per fisicità ed aggressività molte volte sofferta dai piccoletti azzurri, nonostante assenze pesantissime come quelle di Di Lorenzo e Rrahmani nel reparto arretrato, Osimhen (ed pure Ounas e petagna) dinanzi ed un Fabian a mezzo servizio. La ‘nuova' squadra di Spalletti, tuttavia, forgiata durante l'incontro sul campo del Verona, non necessita di dominare e macinare gioco, ma lasciando il possesso agli avversari (56% per gli uomini di Gasp) può limitare l'arma principale dei nerazzurri che è la pressione e palleggiare (con un super Lobotka nello specifico) solo con la finalità di affondare subito negli spazi che si aprono allorchè saltano gli uomo su uomo dei bergamaschi.
Sorpresa Zanoli
Nasce proprio in questo modo il primo gol. Il giovane laterale 2000, all'esordio da titolare, con personalità e forza nelle gambe trova la percussione centrale superando il diretto avversario, costringendo Palomino ad uscire dalla linea ed alle sue spalle mertens – con intelligente e tempismo, più che la velocità di Osimhen – si va a procurare il penalty che sblocca la partita. Un Napoli concreto, cinico, cattivo, pronto ad approfittare proprio di uno dei punti deboli di Gasperini come le scalate nelle transizioni.
Panchina eccezionale nonostante le assenze
Trovato il raddoppio su calcio di punizione, sull'asse insigne-Politano tornato finalmente a determinare, non manca una fase un po' passiva che permette all'Atalanta di trovare ampiezza e conseguentemente il 2-1. Lì tuttavia si vede la forza del Napoli che torna immediatamente ad aggredire, senza farsi intimorire, fino al tris firmato dai cambi: Lozano ribalta l'azione, temporeggia attendendo l'arrivo di Elmas che conferma la capacità di farsi trovare sempre al posto corretto ora corretto per il settimo gol stagionale.
Image:Getty
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