“Sarebbe ridicolo non ammettere che siamo lì! Il momento in cui ci ho creduto in maggior misura? Questo, a questo punto! Ma io sono partito con questa intenzione, dalla prima conferenza dissi che volevo una formazione consapevole. Ed il mio desiderio a questo punto è facile da comprendere: ma non si dice. Lo stesso dello spogliatoio”. Vigilia tutt’altro che banale per Luciano Spalletti che non si nasconde ora del campionato, consapevole tuttavia che davanti c’è forse l’ostacolo sulla carta più alto fra le partite che restano da giocare, la Fiorentina di Italiano, battuta all’andata non senza difficoltà e già vittoriosa a Fuorigrotta in Coppa Italia ai supplementari: “La sfida è insidiosa, loro fanno un calcio moderno, ti vengono addosso, gestiscono palla, hanno velocità, pressioni e avvolgimento di gioco sugli esterni perché attaccano molto lì, partita difficilissima ma sappiamo ciò che dobbiamo fare e proveremo a vincerla pure se ne abbiamo presi 5 l’ultima volta”, il passaggio ripetuto reiteratamente da Spalletti per dare ulteriore carica alla squadra ricordando l’ultimo scorso negativo.
“Sarebbe ridicolo non ammettere che siamo lì! Il momento in cui ci ho creduto in maggior misura? Questo, a questo punto! Ma io sono partito con questa intenzione, dalla prima conferenza dissi che volevo una formazione consapevole. Ed il mio desiderio a questo punto è facile da comprendere: ma non si dice. Lo stesso dello spogliatoio”. Vigilia tutt’altro che banale per Luciano Spalletti che non si nasconde ora del campionato, consapevole tuttavia che davanti c’è forse l’ostacolo sulla carta più alto fra le partite che restano da giocare, la Fiorentina di Italiano, battuta all’andata non senza difficoltà e già vittoriosa a Fuorigrotta in Coppa Italia ai supplementari: “La sfida è insidiosa, loro fanno un calcio moderno, ti vengono addosso, gestiscono palla, hanno velocità, pressioni e avvolgimento di gioco sugli esterni perché attaccano molto lì, partita difficilissima ma sappiamo ciò che dobbiamo fare e proveremo a vincerla pure se ne abbiamo presi 5 l’ultima volta”, il passaggio ripetuto reiteratamente da Spalletti per dare ulteriore carica alla squadra ricordando l’ultimo scorso negativo.
Ritrovare il fattore campo
Con la spinta di oltre 50mila spettatori, praticamente il sold-out al 100% della capienza, il Napoli dovrà migliorare il rendimento casalingo (settimo del campionato) a Fuorigrotta ove ha trovato il successo solo tre delle ultime otto gare di Serie A ed ha rimediato quattro dei cinque ko di questo campionato: “Le complicazioni ci sono più fuori che in casa, è palese, perciò aver vinto quelle partite lì ha più valore delle sconfitte in casa. Qualche episodio è girato contro se si rivedono le gare – il ricordo di Spalletti – siamo riusciti a perdere senza subire un tiro in porta (Empoli e Spezia, ndr). L’ultima in casa è stata buonissima, lo stadio pieno è il pezzetto che ci mancava, è un mantello che ti avvolge, può farti diventare un supereroe”.
Due dubbi di formazione
Spalletti senza Anguissa squalificato (oltre a Di Lorenzo, Ounas e Petagna infortunati), ma potrà contare su Osimhen pienamente recuperato nel reparto avanzato (“Sta bene, ci sarà, l’abbiamo gestito allorchè ha avvertito un fastidio), supportato da Politano (in ballottaggio con Lozano), Zielinski ed Insigne. In mediana torna titolare Fabian in coppia con Lobotka mentre nel reparto arretrato con Mario Rui ed il giovane Zanoli resiste il dubbio sul partner di Koulibaly: Rrahmani ha scontato la squalifica ma ha saltato l’allenamento per un leggero stato influenzale e scalpita Juan Jesus. La decisione di Spalletti arriverà con tutta probabilità durante il mattino dopo aver valutato l’evoluzione delle condizioni del difensore
Image:Getty
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