La sosta per gli impegni delle nazionali ha raffreddato la crisi della Juventus ma, logicamente, l’ha tutt’altro che spenta. Domenica sera arriva il Bologna a Torino ed ecco che il livello di pressione, considerato il periodo estremamente complicato in casa Juventus, ritornerà inesorabilmente ad alzarsi. L’addestramento ieri ha vissuto di una doppia sessione d’allenamento con i rientri di altri nazionali (giorno di riposo per Bonucci) e con il gruppo che andrà a completarsi sul rettangolo verde fra nella giornata odierna e domani. Uno dei primi a rientrare, già da martedì alla Continassa, è stato Arkadiusz Milik che rappresenterà, in assenza di Di Maria, la vera chiave della Juve per risolvere i prossimi incontri.
Il penultimo giunto è indispensabile: senza Di Maria, Milik è la chiave.
Era lo scorso 26 agosto allorchè la Juventus rendeva noto l’acquisto, a titolo temporaneo con riscatto dall’Olympique Marsiglia, di Milik. Poco più di un mese dipoi, il polacco s’è già ambientato risultando decisivo non solo con i suoi gol (già 3 in 6 presenze per un totale di 290 minuti) ma pure per l’importanza per lo sviluppo della manovra di una formazione lenta e impacciata. Senza Di Maria (squalificato per le prossime due partite di campionato) ecco che la capacità di andare incontro a giocatori di difesa e giocatori di centrocampo per legare il gioco del classe 1994 diventa decisiva e, per lo meno finora, unico pensiero per risalire il campo e provare a far male agli avversari. E in questo modo sarà pure col Bologna ove il polacco sarà affiancato a Vlahovic nel tentativo di ritrovare l’affermazione dopo due sconfitte consecutive.
Primo mese in bianconero da incorniciare.
Le prime settimane di Milik, in un complicato inizio di stagione della Vecchia Signora, sono state da ricordare. Giunto con il ruolo di vice Vlahovic, l’ex, fra le altre, Napoli s’è palesato sin da subito qualche cosa in più mettendosi al servizio pure nell’accompagnare il numero 9 tramite le proprie specifiche caratteristiche. “Sto bene con la casacca della Juventus, – ha raccontato in settimana, – ai miei agenti ho detto di disturbarmi solo se c’era un’offerta concreta, mi hanno chiamato dicendomi che c’era la Juve. I giorni successivi sono volato a Torino per parlare con la squadra. La mia scelta è stata rapida, è sempre stato il mio desiderio di giocare in un club in questo modo grande. Sono soddisfatto che finalmente io abbia avuto la possibilità di andare alla Juve, è un grande onore”. Lui si gode la Juve e la Juve si gode (e si aggrappa a) lui.
Image:Getty
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