Adriano Galliani, vicepresidente vicario e amministratore delegato del Monza, è stato oggetto di uno speciale prima della sfida fra la squadra brianzolo e il Milan, società con la quale ha trovato il successo tutto. Queste le sue dichiarazioni: “Mi passa dinanzi tutta la mia vita da ragazzino di Monza, che aveva capito che non poteva giocare a calcio perché ero scarso, ma che voleva stare in questo mondo. Non avendo previsto di fare l’arbitro, allorchè mi veniva chiesto che cosa avrei voluto fare da grande rispondevo: ‘Il patron del Monza’. Mai avrei pensato di poter andare al Milan, perché il Monza è passato all’incontro con Silvio Berlusconi. Vedo la mia vita incredibile che ho vissuto”.
Che effetto le ha fatto prendere una formazione di Serie C?
“Dopo il periodo del Milan, qualche patron di Serie C mi diceva: ‘Come fai a venire in questi stadi dopo che hai passato la vita al Camp Nou o al Santiago Bernabeu?’. Il Monza è la squadra del mio cuore e della mia città, la squadra che tifo fin dal momento in cui avevo cinque anni. Questo è il sogno della mia vita: che sia in Serie D, C, B o A non toglie niente alla mia passione. L’affermazione della Serie C mi ha dato la stessa gioia della vittoria della Serie B. La Serie A, certo, è qualche cosa di incredibile, ma la mia passione prescinde dal campionato di appartenenza. Allorchè vedo che Milan, Monza, Napoli – in ordine alfabetico – sono nella stessa lista delle squadre del campionato, tuttavia non ci credo. È il sogno di tutta una vita che si è realizzato”.
Qual è la sua filosofia sul mercato?
“Con il tempo ho capito che se vuoi vendere, allora devi vendere a inizio mercato; se vuoi comprare, devi comprare nelle ultime ore di mercato. Questo perché, una cosa comune che hanno tutte le società d’Europa, è avere più calciatori di quanti ne abbiano effettivamente bisogno. Tutti abbiamo, chi più chi meno, calciatori in esubero. Un’adesso prima della chiusura riesci per questo a portare a casa calciatori che non saresti mai riuscito ad avere prima – da questa intuizione nascono i famosi ‘giorni del condor'”.
Il Milan ha avuto parecchi grandi calciatori. Chi è che ricorda con maggior piacere?
“Il Milan ha avuto otto Palloni d’Oro, ma rimane nel mio cuore in maniera indelebile Marco Van Basten. Ha trovato il successo solo tre palloni d’oro perché ha smesso a 28 anni di giocare per un problema alla caviglia ed io penso che se avesse proseguito ne avrebbe vinti lo stesso numero di Messi o Cristiano Ronaldo. È l’unico giocatore per cui, allorchè lo vedo, mi inginocchio tuttavia. Lui ride, ma io gli dico che per me è come la Madonna! Per me è il calciatore più forte fra tutti i calciatori che sono passati al Milan e al Monza”.
Image:Getty
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