“Questo è certamente il mio Napoli migliore”. Si sprecano i paragoni con il Napoli di Maurizio Sarri, che al terzo anno di un percorso di crescita arrivò a totalizzare 91 punti, ma l’ultimo tweet di Aurelio De Laurentiis – dagli Usa dopo la partita con l’Udinese – ha chiarito inequivocabilmente la posizione del patron del Napoli. Del resto già nello scorso campionato, senza troppi giri di parole, definì Luciano Spalletti il miglior allenatore della sua gestione. E quest’anno, con un cammino da primato con 13 vittorie nelle prime 15 di campionato e le meraviglie fatte vedere in Champions, il parere – al di là di come andrà – non può che essere tuttavia più netto.
Non soltanto bel gioco
I meriti di Spalletti partono da lontano. Da un primo anno di costruzione, ereditando una formazione finita fuori dalla Champions, e tornandoci in carrozza al punto da chiudere col dispiacere – nonostante i parecchi infortuni – di non aver lottato per lo Scudetto fino all’ultimissima giornata con le milanesi. Fino ad arrivare all’eccellenza di questi mesi con l’inserimento immediato dei nuovi ed il coinvolgimento di tutta il team in una cavalcata finora meravigliosa.
Rinnovo automatico
Spalletti è prossimo al termine, ma non c’è troppo da discutere. L’allenatore diverse volte ha fatto sapere che adesso della sua carriera intende procedere ragionando di anno in anno, senza guardare troppo oltre, e la società – come ricordato recentemente dal direttore sportivo Giuntoli – può far scattare un’opzione di rinnovo per un altro campionato allungando di conseguenza l’attuale contratto alla stagione 2023-24. Un rinnovo che presentemente appare a tutti gli effetti una formalità.
Image:Getty
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