Aurelio De Laurentiis si prende la scena. Protagonista di un convegno al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli a Santa Maria Capua Vetere insieme ai presidenti di Figc e Lega, Gravina e Casini, il patron del Napoli è stato accolto in maniera trionfale dagli studenti e s’è dopo lasciato andare mettendo da parte pure la sua proverbiale scaramanzia (“Scudetto o Champions? Mi auguro tutte e due…”). Uno scenario lontanissimo da quello estivo, carico di tensioni e critiche, che vedeva De Laurentiis presente durante la preparazione estiva a Dimaro limitando ma le uscite fra i tifosi a causa della pesante contestazione che dalla città era arrivata pure nella città trentina: “Vivete nel dubbio che io non sia tifoso, ma credete che se non fossi tifoso sarei rimasto per 19 anni? Mio padre Luigi mi portava allo stadio allorchè veniva portato il ciuccio in processione. Nel ’54 la mia famiglia ha prodotto “L’oro di Napoli”, mio nonno si trasferì a Torre Annunziata per amore, tifo pure Napoli città, una possibile città centrale a livello europeo, come nei secoli passati, e combatto per la sua immagine nel mondo”, quanto pronunciato da ADL prima dell’annuncio della sua permanenza alla guida dei partenopei: “Io lotto per equiparare il Sud al Nord, non a caso sono proprietario pure del Bari. Sicuramente mi chiedono cosa succederà se arriva in Serie A? Lo cederemo, ma a qualcuno che ci darà la garanzia che saprà gestirlo”.
Sconfitta salutare
Non è mancata una domanda in merito all’ultima gara, quella persa in casa contro la Lazio, che gli ha dato modo di punzecchiare pure l’atteggiamento di Maurizio Sarri con cui ha sempre avuto un rapporto controverso: “Con la Lazio è stata una sconfitta salutare, secondo il mio parere. In alternativa uno si siede, no? Sarri è stato molto paraculo, viceversa di giocare come al consueto alto si è coperto bloccando i terzini, dopo Kvaratskhelia ha dato quella palla a Vecino che ha tirato…”, ha tagliato corto De Laurentiis.
Stadio alle famiglie
Al Maradona proseguono le sanzioni per privilegiare le famiglie che poco a poco stanno popolando sempre oltre l’impianto di Fuorigrotta: “Avete visto i tifosi della Lazio? 3 arresti, ma io non faccio entrare fumogeni e petardi ai nostri, dopo quelli della Lazio non so come li hanno fatti entrare ed hanno mandato all’ospedale un ragazzo. C’è modo e modo di sostenere la squadra. In Inghilterra hanno allontanato gli hooligans e riempito di famiglie, da noi viceversa fanno alzare i bambini, dicono che il posto è il loro e devono partire. E’ diseducativo. Dobbiamo riportare la legalità, lo sport è emblema dei giovani”.
Nulla scaramanzia
Qualche adesso dopo è stato protagonista pure alla consegna del premio della Stampa Estera al miglior sportivo dell’anno, Victor Osimhen. Ed il patron ha conversato apertamente della festa Scudetto: “Sono passati 33 anni, pensate quanti sono nati. Sprofondati nel fallimento e dopo aver visto la crescita costante, il coronamento dello Scudetto può far impazzire la città. Potrebbero essere 2-3 milioni di partecipanti per la festa Scudetto. Sarebbe il coronamento di 18 anni di lavoro”. Un lavoro partito da lontano e che adesso rivaluta fra i tifosi la figura – molte volte divisiva – di Aurelio De Laurentiis.
Image:Getty
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