“Campionato in punizione”, titola in questo modo l’edizione di oggi de La Stampa. Il ordinario torinese si sofferma sulle difficoltà lamentate dai giocatori della competizione principale italiana allorchè c’è da segnare su calcio di punizione diretto. Una sorta di tabù, considerato che quello segnato da Giacomo Raspadori domenica sera in Napoli-Milan è il primo in assoluto in questa Serie A. Prima di lui era stato Antonio Candreva della Salernitana contro l’Udinese, ma c’è da tornare a maggio.
Gli specialisti dell’attuale Serie A sono Paulo Dybala della Roma, a quota 10 gol su punizione diretyta in carriera, dietro di lui troviamo Cristiano Biraghi della Fiorentina (6), di conseguenza il terzetto con Arkadiusz Milik (Juventus), Domenico Berardi (Sassuolo) e Luis Muriel (Atalanta) a quota 4 gol. Fa storia in negativo viceversa il caso del Torino, la squadra che lamenta l’astinenza più lunga: un gol su punizione diretta manca ai granata addirittura da sei anni e mezzo, dal centro di Adem Ljajic nel derby con la Juventus.
Dunque, c’è pure un interessante grafico che riassume le ultime dieci stagioni e dal quale si può notare facilmente un andamento generalmente calante, con una piccola e isolata ripresa grazie alle 8 punizioni segnate nel 2019/20. Eccolo:
Stagione 2013/14 di Serie A: 14 gol su punizione diretta
2014/15: 8 gol
2015/16: 16 gol
2016/17: 10 gol
2017/18: 10 gol
2018/19: 3 gol
2019/20: 8 gol
2020/21: 5 gol
2021/22: 4 gol
2022/23: 6 gol
Image:Getty
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