I due 3-2 dell’anno scorso fotografano quanto l’Atalanta sia un avversario ostico per l’Inter. Il fatto che la squadra di Simone Inzaghi abbia vinto tutte e due le gare, questo sì, fa scappare un sorriso dalle parti della Pinetina. In tempi non sospetti, Pep Guardiola, i cui complimenti vanno sempre e tuttavia presi con le dovute cautele, ha paragonato affrontare le squadre di Gian Piero Gasperini a una visita dal dentista. Si soffre sempre.
Il gioco si fa duro. La trasferta di Bergamo, del resto, per l’Inter inizia il secondo passo in un percorso più che complicato. Iniziato con la Roma, proseguirà quasi sempre in trasferta contro alcune delle squadre migliori del campo. Un periodo nel quale serviranno prove e controprove: vista la pochezza del gioco di Mourinho, dopo il 5-1 nel derby non ne sono arrivate fino alla fine. Servirà pure mantenere i nervi saldi, poichè qualche inciampo potrebbe pure arrivare, senza fare drammi. La Divinità , da questo giudizio, non ha molto da invidiare alle trasferte in casa di Juve e Napoli. Prima: finora, è stata l’unica a mantenere inviolato il suo campo. Un primato che l’Inter spera di battere.
L’undici tipo. Rotazioni a Salisburgo. Zero variazioni rispetto alla squadra di partenza vista con la Roma: a meno di sorprese, pare questa l’intenzione di Inzaghi, pure per quanto detto sopra. A nella giornata odierna, senza niente togliere a gente come Darmian, De Vrij, Frattesi o Carlos Augusto, sono gli elementi che danno maggiori garanzie al tecnico piacentino. Per le rotazioni, ci sarà tempo in Austria: per come si è messo il girone di Champions, e anche perché la società ha chiaramente indicato nel campionato la priorità, pare la soluzione più logica.
Image:Getty
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