Sulle pagine odierne del Corriere dello Sport Alessandro Barbano analizza il passaggio del turno centrato dal Napoli di Mazzarri con il successo di ieri: “Sprazzi di Spallettismo e il Napoli affonda il Braga, guadagnando i preziosi ottavi di Champions. Sprazzi di testa più che di gambe, poiché la condizione atletica non è d’esempio, e lo vedi in alcune imprecisioni di Lobotka, nell’intermittenza di Osimhen, in qualche macchinosa progressione e nell’indeterminatezza al tiro di Kvara. Ma la palla finalmente gira veloce, si passa fra le linee, le sovrapposizioni tornano a essere la regola, perfino Natan si sblocca a sinistra. E il Napoli affonda, ma in maggior misura controlla il gioco con l’autorevolezza che sembrava perduta.
Certo il Braga non è né l’Inter né la Juve. Entra con le migliori intenzioni, penetra ficcante sulla fascia destra e fa vedere i sorci verdi a Meret, in seguito al primo contropiede azzurro inciampa in un autogol e scopre alla fiducia del Napoli tutti i suoi limiti.
Si va avanti in Europa. E di questi tempi ci sta da festeggiare. Perché gli azzurri scontano tuttavia tutti gli errori di una gestione estiva da dimenticare. La rapidità che faceva sublime la dotazione tecnica dei campioni di Spalletti è tuttavia al sessanta-settanta per cento. Ma ci sta un segnale di crescita che incoraggia. E poiché tutto è bene ciò che finisce bene, si può perfino pensare che la linea difensiva azzurra abbia tappato le sue falle nelle chiusure e nel gioco aereo. Non è vero, perché pure ieri le incertezze in lettura del gioco e in marcatura non sono mancate, ma fortunatamente il Braga ha graziato Meret. E allora possiamo per lo meno una volta rinunciare alla tentazione di guardare il bicchiere mezzo vuoto e gioire della metà di pieno che Mazzarri ha già portato. Il resto verrà”.
Image:Getty
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