Allegri non aveva mai avuto parecchi consensi come dopo i gesti, da non approvare, allo Stadio Olimpico in direzione dell’arbitro e l’esonero da parte della Juventus.
D’accordo, la critica non è stata benevola e, eccezioni escluse, ha stigmatizzato il comportamento. Eppure doveva domandarsi perché.
Ho sentito cose inaudite da parte di tv private e non all’indirizzo del tecnico, che faceva giocare la Juventus in modo vergognoso e in questo modo via. Si poteva fare oltre senza patron, società, un dirigente che avesse peso specifico in Federazione e capisse di calcio? Attenzione, parlo della Juventus, la squadra più importante del Belpaese, con il maggior numero di tifosi.
Se ripeto che il patron è l’unica persona insostituibile, dico cosa scontata. Il tecnico non può farne le veci. Né curare le pubbliche relazioni, la politica o anticipare la concorrenza sul mercato. I compiti sono altri: allenare la squadra, gestire il gruppo, i rapporti coi media e preparare l’esame contro l’avversario di turno. In questi tre anni dubito potesse fare oltre. Per non parlare dei problemi che l’hanno accompagnato, dalla penalizzazione alle plusvalenze, con i primi nemici in casa, come da lunghissimo tempo nel calcio. Ne parlava apertamente e gli altri, come vorrebbe avere la tradizione sabauda, scavavano buche cieche.
In questo bailamme l’allenatore rispetta il programma: tornare in Champions e vincere la Coppa Italia. In finale i bergamaschi è superfavorita, che arriva da un’ottima gara con la Roma e i bianconeri da un pari strappato al 96′ alla retrocessa Salernitana. Se aggiungo che Luca Percassi è consigliere di Lega e che all’organizzazione, come vorrebbe avere un amico, non dispiaceva arrivasse ad alzare un trofeo, arbitrava Maresca, cui l’ex internazionale Cesari dà 4,5 e la “rosea” 5, perché “… non fischia un rigore, fallo di Hien su Vlahovic, e non ammonisce Pasalic”.
Per ultimo c’è il nuovo D.G. Giuntoli. L’ex Patron del Carpi Bonacini, intervenuto ai microfoni di Nicola Binda, lo definisce un fuoriclasse. Sette anni insieme e quattro categorie scalate, dalla D alla A. Da Napoli dicono che in otto anni De Laurentiis non gli ha fatto toccare boccia. All’arrivo Spalletti ne evitò il licenziamento e i meriti degli acquisti andavano al capo scout Micheli e al vice Mantovani.
Nell’interesse della Juventus speriamo sia un fuoriclasse.
Image:Getty
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