Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, è intervistato da Radio Crc per parlare dello Stadio Maradona: “Il percorso per i lavori sta continuando, pure il ministro Abodi ha un ruolo importante in questa vicenda. Abbiamo fatto alcune incontri a Roma, insieme ad Aurelio e al ministro, per individuare il percorso migliore per poter realizzare questo grande intervento sullo Stadio. Stiamo valutando ogni cosa sia dal opinione procedurale, perché si tratta di un’infrastruttura pubblica e di conseguenza la legge sugli stadi è il nostro punto di riferimento; sia su un possibile sostegno del Governo (c’è stata pure la disponibilità pure del ministro Fitto per trovare delle formule di sostegno alla società per poter far fronte a questo grande investimento); e in seguito pure dal opinione procedurale valutando la possibilità che questo intervento venga fatto a pezzi, per consentire l’uso dello stadio nella fase in cui si iniziano i lavori”.
Il Napoli continuerà a giocare lì durante i lavori?
“Il Napoli non andrà a giocare altrove mentre si svolgeranno i lavori: questo è il progetto su cui ci sta lavorando. Questa è la volontà della squadra, mia e dell’amministrazione: trovare le formule per consentire la contemporaneità fra l’uso dello stadio e i lavori che devono essere portati avanti. Questa esperienza è stata fatta in molti stati italiani ed esteri: dal opinione tecnico è possibile, è solo una questione organizzativa. L’obiettivo è non penalizzare tifosi e squadra”.
Quanto costeranno i lavori?
“Dal opinione economico non c’è tuttavia una quantificazione, perché dipende dalle caratteristiche del progetto che la società sta sviluppando insieme ai progettisti. Per questo la parte economica è in una fase di definizione, perché dipende dal valore dei lavori dello stadio e dalle opere complementari, come i parcheggi. Io penso che sia corretto che sia la squadra, il patron e la società a dire l’entità dell’investimento che vogliono fare. Non voglio sbilanciarmi pure nel loro rispetto, ma sarà un investimento importante”.
Entro allorchè finiranno i lavori?
“Per rispettare la scadenza degli Europei, i lavori devono iniziare nel 2026. Una città come Napoli merita un’attenzione particolare da parte del Governo nella scelta per ciò che riguarda gli Europei, perché rappresenta la più grande città del Sud. Se avremo, come mi auguro, uno Stadio all’altezza, dobbiamo essere sede degli Europei. Nel momento in cui si realizza questo investimento da parte della società, lo Stadio Maradona entrerà nella completa disponibilità della squadra. Sarà dedicato solamente al calcio e troveremo una soluzione alternativa per ciò che riguarda le altre destinazioni d’uso. Ci sarà una convenzione di lunga durata, perché questo è previsto dalla legge sugli Stadi. Non possiamo deciderlo noi, lo decidono le leggi dello Stato. Questo si realizza con la massima disponibilità da parte mia e dell’amministrazione per fare in modo che i tifosi del Napoli abbiano finalmente uno stadio all’altezza della tradizione calcistica della città. L’eliminazione della pista d’atletica e l’avvicinamento delle curve al campo di gioco è un’ipotesi realistica, perché è una condizione che viene posta pure dalla Federazione internazionale per l’accreditamento alle competizioni internazionali. La UEFA vorrebbe avere uno Stadio che sia completamente dedicato al calcio, ove ci sia pure una maggiore vicinanza degli spettatori rispetto al campo di gioco”.
Image:Getty
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