Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana, ha conversato dall’evento a Napoli nel corso del quale restituiva la storica Fiat Panda dello Scudetto vinto con la compagine azzurra (leggi qui l’integrale, a fonte LaPresse). Si è soffermato su temi a tinte azzurre: “Ci sono dei giovani veramente forti che stanno crescendo e che stanno facendo vedere che quello dell’Italia può essere un futuro importante. Quei due nomi sono nella lista dei pre-convocati, li abbiamo già dati, e naturalmente ci fa piacere che ci siano forze nuove che possano venire in seguito a dare un contributo, una mano a quella che sarà la difficoltà che avremo tuttavia per mettere in ordine le cose dopo che non abbiamo fatto un grandissimo europeo”.
Fagioli e Ricci sono il vostro futuro?
“Dobbiamo andare alla ricerca di quei giocatori lì, perché sono giocatori forti che tuttavia sono strutturati e che ora mai hanno fatto vedere che quello è il loro timbro, il loro marchio di fabbrica. Ci sono giocatori più giovani che hanno fatto vedere delle buone cose ma che hanno tuttavia dei margini di miglioramento e tramite quell’andare ad acchiappare quel qualche cosa in più, quell’invenzione che uno può tirar fuori, che bisogna essere bravi a individuare in seguito e a dare spazio a questi ragazzi giovani”.
C’è spazio per Chiesa e Politano?
“Noi abbiamo deciso di ringiovanire molto la squadra ma questi due qui hanno un’età tuttavia accessibile, e pure questi sono dentro i nostri pensieri. È chiaro che bisogna fare attenzione, perché avendo cambiato modo di giocare ci siamo affidati più alle due punte, a giocatori che sanno fare un po’ tutto sul terreno di gioco, a questa disponibilità di prendersi pure la responsabilità di altri ruoli, di non essere soltanto questo comportamento qui, ma di essere pure ‘riesco pure a darti una mano in altre posizioni del campo’. In questo i giocatori di centrocampo sono quelli che riescono meglio a sviluppare questa funzione, questo comportamento, per cui noi continueremo in questo modo. Si va avanti con un attaccante, una sotto punta, con le due punte, con la costruzione bassa dei cinque calciatori che fanno il perimetrale della squadra e si va a dare continuità a ciò che abbiamo visto, perché abbiamo visto delle cose nuove e delle cose molto interessanti”.
Image:Getty
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