Ieri hanno parlato Gian Piero Gasperini e Luca Percassi, allenatore e amministratore delegato dell’Atalanta. Hanno detto due cose simili ma totalmente diverse e che, con tutta probabilità, devono tuttavia essere assimilate. Forse non dalla società, bensì dai giocatori che stanno giocando in nerazzurro, pure ora. “L’affermazione dell’Europa League ha fatto fare un balzo in avanti: ha dato autostima, sicurezza, certezza. Su questo stiamo lavorando e cercando di inserire pure i nuovi arrivati. Per giocare e vincere c’è bisogno di uno scatto ulteriore e pure molto efficace per sforzarsi di avere speranze”. Queste le parole del tecnico, cercando di coronare gli orobici come una nuova big.
Dopo ci sono quelle di Percassi. “Big? Noi non ci abituiamo a questo status, conosciamo la nostra dimensione. In maggior misura nello sport tutte le cose te le devi conquistare, i risultati te li conquisti annata dopo annata. Ogni stagione racconta storie diverse, difficoltà nuove, per essere competitivi c’è sempre bisogno di grande lavoro per conquistare i migliori risultati. Partiamo sempre con l’obiettivo di conquistare quanto prima la salvezza, in seguito una volta raggiunta la salvezza in questi anni non ci siamo mai accontentati. In questi anni grazie all’enorme lavoro che è stato svolto abbiamo conquistato delle posizioni in Europa”.
Se è vero che gli orobici non può, strutturalmente, pareggiare i ricavi di Napoli, Milan, Inter o Juventus, dall’altra la filosofia è quella di rinnovarsi anno dopo anno. Lo status diverso è forse giunto fuori, ma i giocatori arrivano a Bergamo con la possibilità di crescere e in seguito andare al Manchester United, alla Juventus, all’Inter, al Milan. È molto complicato che qualcuno lo consideri come un punto di arrivo. Come si cambia? Solo con le vittorie… E con gli stipendi. Ma la filosofia sarà sempre (e giustamente) un’altra.
Image:Getty
Segui le Ultime News Calciomercato Napoli
Segui le Ultime Notizie Napoli Calcio