Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale, nella lunghissima intervista concessa nell’intervista concessa a Sky Sport ha conversato pure di Francesco Camarda, attaccante classe 2008 del Milan: “Quanto guardo alla sua crescita? Non so se farò senza ritardo, ho la mia età. Sarà fortunato chi verrà dopo di me, c’è una bella covata di quei ragazzi lì che hanno già vinto a livello internazionale. Un ragazzo in questo modo è meglio tenerlo sottotraccia, sappiamo che è bravissimo e sarà il nostro futuro, ma accelerare i tempi può metterlo in imbarazzo e creargli dell’imbarazzo, ma ha un futuro molto importante ed è un giocatore forte. Palestra ha la sua stessa prospettiva, ma Camarda allorchè sono andato a vederlo ha tutto San Siro che lo applaude appena si alza per riscaldarsi. Avrei voluto creargli un po’ di corteccia, sono caratteri da formare, non si sa come subiscono certe situazioni da un parere emotivo. Ha qualità da vendere, ho sentito dire cose bellissime da chi lo allena tutti i giorni, è un bravo ragazzo, ma lasciamolo crescere”.
L’unico neo è la perdita di Calafiori.
“Lui è veramente tanta roba, un giocatore moderno, ha personalità, piede, sa giocare a pallone, ha capito che la testa si gira 10 volte e non 2 come si faceva 7-8 anni fa. Diventa vitale prendere notizie per fare questi scarichi che sennò vengono intercettati. Allorchè glielo dici ai giocatori ti rispondono: ‘Ci ho già guardato 2 volte’. Proprio quello è sbagliato, devi guardarci 10. Prima vedevi con la coda dell’occhio, tutti facevano la stessa cosa, era facile immaginarsi scovandone uno ove erano gli altri del reparto, adesso c’è un disordine che te ne devi rendere conto di volta in volta che situazione c’è dietro. Lui parte da un ruolo ove non importerebbe girare la testa perché ha tutto dinanzi, ma lui guarda pure il portiere”.
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Image:Getty
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