Domenico Caso è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Caso è un ex giocatore che giocò fra gli altri club nel Torino dal 1983 al 1985 e successivamente dal 1985 al 1988 nella Lazio che allenò nelle prime 16 giornate dell’anno 2004-2005. Terminata l’attività agonistica è diventato allenatore e dirigente ed adesso si diletta da esteta a osservare il calcio. Con lui abbiamo parlato della gara di questa sera fra le sue ex squadre.
Come vede questa gara tenuto conto pure della classifica delle due squadre?
“Il Torino viene da un periodo ottimale e sotto questo aspetto penso che abbia intrapreso la strada giusta con il nuovo modulo, il 4-2-3-1, che Vanoli ha dato alla sua squadra. La Lazio viene viceversa dalla sonora scoppola di Bologna, scoppola che ogni succede che prenda come era avvenuto con l’Inter in casa ove fu sconfitta addirittura per 6 a 0. Per questa ragione ha dei momenti nei quali non riesce a gestire le sue capacità, ciò che è nel suo DNA. La Lazio finora, tolti queste due intoppi, aveva fatto sicuramente un grandissimo campionato e aveva pure sciorinato un buon calcio, vederla giocare era un piacere. Chiaramente l’incontro col Torino non sarà semplice perché ho dal momento che potrebbe mancare qualche giocatore come Castellanos e Tavares è appena rientrato in gruppo. La Lazio si trova nella situazione in cui la squadra deve dare una risposta importante dopo il 5 a 0 e ha davanti un Toro tosto che ha carattere e determinazione e il nuovo modulo trovato ha portato a grandi risultati, 12 risultati utili nelle ultime 13 gare con la sola eccezione della sconfitta col Bologna. Questo rafforza l’autostima e gli permette di giocare una partita tranquilla. Mentre la Lazio aveva l’obiettivo del 4° posto e fino a prima dell’altro turno sembrava la favorita, viceversa adesso è stata sorpassata dal Bologna che nella prestazione fatta con la Lazio ha fatto vedere cose veramente importanti e strabilianti. Italiano sta facendo un lavoro veramente stupendo e nonostante abbia avuto un cammino in campionato difficile non ha cambiato il suo calcio. La situazione è che Bologna, Juventus, Roma e Lazio devono lottare per il 4° posto, mentre il Toro non so se ce la farà tuttavia a crearsi un intento. Tuttavia a maggior ragione allorchè gli obiettivi, purtroppo, non sono facilmente a portata di mano, ma mai dire mai perché vengono a mancare tuttavia 9 gare, il Toro debba sforzarsi di fare risultato con la Lazio perché metterebbe una bella fatto importante su ciò che è il suo cammino per il futuro. Pure se la Lazio in casa sua è una formazione difficile da affrontare e, in disparte l’Inter, anche Napoli e Atalanta hanno fatto fatica, ed è proprio per tale motivo che una vittoria per il Toro sarebbe veramente un trampolino per il finale di campionato che svolterebbe girando dalla parte di granata”.
Il Torino è a 11 punti dl 7° posto e seppur ce ne siano tuttavia 27 in palio come può essere motivato a provare a eliminare un gap in questo modo ampio? Pure perché i calciatori potrebbero pensare che se occorre non è il caso di metterci la gamba col rischio d’infortunarsi.
“Non è facile, è chiaro. I punti di distanza sono nella maniera più assoluta tantissimi. Ma non penso che si possa fare un discorso del genere trattandosi di professionisti e conseguentemente non penso possa accadere. Il vantaggio del Toro è proprio questo: non avendo obiettivi ed essendo in una zona molto tranquilla può esprimersi tranquillamente poiché se pure perdesse una partita con una formazione come la Lazio nessuno può criticare ciò che è stato fatto finora. Per questa ragione, secondo il mio parere, è un vantaggio andare all’Olimpico di Roma sapendo di potersela giocare a viso aperto senza nessuna problematica di classifica. Ed è un bel confronto perché la Lazio fino a poco tempo fa era al 4° posto e un risultato utile, come dicevo, sarebbe il suggello del finale di stagione. Un pareggio andrebbe già molto bene e il successo sarebbe il massimo. E’ chiaro che recuperare 11 punti non è semplice, ma farlo galvanizzerebbe il contesto che è già galvanizzato poiché il Toro ha fatto una striscia di risultati importanti. E non dimentichiamo che il (Toro ha perso per infortunio il suo bomber Zapata, non uno qualsiasi, e ha dovuto cambiare e fortunatamente ha indovinato come riuscirci facendo un capolavoro. Vanoli e la squadra hanno fatto qualche cosa d’importante riuscendo a non far sentire la mancanza di Zapata, un riferimento straordinario. Il Torino non ha nella maniera più assoluta nulla da perdere e si può giocare il finale di campionato viso aperto, alla grande e questo, secondo il mio parere, può essere un vantaggio enorme”.
Nel Torino ci sta il caso Sanabria che in Nazionale fa bene, ma nel suo club non riesce ad esprimersi al massimo delle sue potenzialità. Com’è possibile?
“E’ un rebus non facile da risolvere. Tuttavia intanto bisogna fare i complimenti alla società per aver preso nel mercato invernale Casadei e Elmas, calciatori che danno qualità tecnica al gioco del Toro. Forse era ciò che mancava in maggior misura sulla trequarti. Casadei sinceramente non lo conoscevo in questo modo bene e per come l’ho visto in quest’ultimo periodo è un giocatore veramente importante e svolge un ruolo a centrocampo vitale. Direi che è stato un acquisto azzeccatissimo. Elmas lo si conosceva, era stato al Napoli ove ha trovato il successo lo scudetto, ed è bastato come biglietto da visita la rete che ha fatto al Bologna, una pietra a miliare, per far comprendere che tipo di giocatore è. Tuttavia è ovvio che c’è il rebus di Sanabria che non riesce a sfruttare al massimo le sue potenzialità. Il livello delle Nazionali è alto, ma allorchè giochi nel mondo del pallone italiano è completamente diverso trattandosi di un calcio tattico, difficile, ostico, ove tutti preparano le partite contro la squadra avversaria al massimo per cui non è facile. Forse in Nazionale Sanabria si sente più responsabilizzato e magari a Torino si è creato un ambiente nel quale non riesce ad esprimersi: la gente pretende, com’è corretto che sia, ma penso che le qualità le abbia e spero che la squadra e il tecnico lo possano aiutare a venirne fuori perché con gli ultimi innesti di mercato la squadra è migliorata tantissimo nella parte finale della manovra perché sia Elmas sia Casadei danno qualche cosa d’importante nella finalizzazione del gioco. Adams già dall’inizio si era integrato molto bene, ma al Torino chiaramente manca la seconda punta, ma se Sanabria riuscisse a integrarsi negli schemi penso che potrebbe fare un buon finale di campionato”.
Image:Getty
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