L’ex difensore Andrea Barzagli è stato intervenuto ai microfoni di Sky Sport, a margine del Torneo Manlio Selis, che si tiene a Porto Cervo, in Sardegna: “Questo è un evento che dà possibilità a squadre sarde e italiane di misurarsi con realtà di altre nazioni. Sono esperienze fra culture, abbiamo sentito la testimonianza di altre persone che organizzano scopi benefici e che stanno facendo tanto bene. Questa è la forza non solo del calcio, ma dello sport in generale”.
Come sta vedendo questa lotta Scudetto?
“Emozionante, per noi che vediamo da casa, molto intenso per le squadre coinvolte. Fare l’ultima settimana con questo stress non è semplice. E vale pure per la zona Champions e per quella retrocessione. Il Napoli ha quel qualche cosa in più, dopo quei 5 minuti finali di ieri. Mi immagino vederli essendo tifoso di una delle due squadre…”.
Quanto e come sta cambiando il ruolo del difensore?
“Sì, è cambiato. Ora per diventare un top devi saper fare tutto e di conseguenza pure impostare oltre che difendere. Per me la cosa principale rimane essere difensore, in seguito ci abbini altre cose. Con alcune regole rimane confusione e non è facile. In maggior misura l’uso delle braccia, aspetto vitale e difficile da gestire in area di rigore. Difficile pure fare i giusti allenamenti per quello. C’è più attenzione rispetto a allorchè giocavo io e allorchè usavamo pure l’esperienza”.
Una parola in conclusione su Spalletti e sulla Nazionale.
“Bravo a comprendere la negatività dell’Europeo e non era semplice, essendo subentrato in corsa. Il nostro è un paese che si ciba di calcio e dà pressione, Spalletti è stato bravissimo a ripartire e a creare un team base per la Nazionale, con giovani interessanti. I risultati aiutano a crescere, abbiamo rivisto un’Italia con voglia di vestire quella maglia e cantare l’inno. Abbiamo le qualità per fare bene”.
Image:Getty
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