Presente al Festival della Serie A, Gianfranco Zola ha risposto ad alcune domande dal palco, a cominciare da un giudizio sullo Scudetto del Napoli: “Sono stato fortunato parecchi anni fa a vincere lo Scudetto al Napoli e sono stati bravissimi i giocatori attuali a far rivivere questo sogno alla città. Io dinanzi avevo Maradona, ma sapevo di dover assimilare tanto e sapevo di avere dinanzi il migliore del mondo. Questo ha segnato la partita. Nell’anno in cui ho giocato con lui ho imparato tante cose. Lui pensava di essere più alto di me, ma non lo era; ci siamo presi subito in simpatia. Lui era il mio idolo”.
Mancanza specialisti punizione.
“A questo punto ci sta molta più informazione: i portieri adesso sanno come la squadra avversaria calciano le punizioni, sono più preparati, le barriere sono più preparate. A questo si aggiunge una poca preparazione. Avevo intervistato Cole Palmer e lui mi ha rivelato che non si allena minimamente sulle punizioni. Il talento va accoppiato alla pratica”.
Sulla Nazionale:
“Mi addolora che non ci sia qualità: storicamente abbiamo sempre prodotto qualità come nazione. Rivera, Beccalossi, io, Mancini, Baggio, Antognoni, Giannini, Totti, Del Piero… É un momento un po’ di crisi. Io arrivo dalla strada, ho dovuto assimilare da me stesso. A questo punto le strutture organizzate lavorano più sul completare il calciatore che su formarlo nella qualità. Bisogna rifletterci e impegnarci. In Spagna producono qualità, in Belgio, Francia, Inghilterra, pure la Norvegia… dobbiamo tornare a produrla pure noi. Il calcio senza la qualità non é il nostro calcio”.
Come fare?
“Non é vero che non ci sta il talento in Italia. Fino a 17-18 anni le nostre nazionali vanno bene. La complicazione é che dopo i ragazzi di 17-18 anni non sono arrivati. E a 17-18 anni non hanno più bisogno di fare esperienze a livello giovanili. Un ragazzo bravo che gioca in nazionale Under 17 non ha bisogno di fare le giovanili, va messo in imbarazzo per farlo crescere. Purtroppo, ci sono parecchi interessi, bisogna vincere il campionato, bisogna salvarsi e conseguentemente ci vorrebbe avere gente esperta e ci sta sempre meno spazio. Immaginatevi Zola che da una serie C va in serie A: non avrei giocato. É una cosa che va sistemata. Capisco le società spendano parecchi soldi, ma bisogna pure pensare pure al nostro prodotto interno. Non é che non abbiamo cose che gli altri hanno, ma dobbiamo forse cambiare il modo in cui le gestiamo”.
Image:Getty
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