Il giorno seguente all’amichevole contro il Nottingham Forest (0-0), il giocatore difensivo della Fiorentina Pietro Comuzzo è intervistato da Radio FirenzeViola proprio dal ritiro in Inghilterra. Per parlare un po’ di sé: “Piano piano ho sempre cercato di lavorare su me stesso, chiedendo consigli a gruppo e preparatori per migliorare il mio fisico. Perché so che nella giornata odierna è indispensabile, in maggior misura per un difensore. I miei compiti sono cambiati negli anni. Sono partito da essere il giovane ragazzino, a questo punto cerco di farmi strada. Tutti siamo un po’ leader, di noi stessi e della squadra. Cerco di aiutare i più giovani di me, e cerco di apprendere sempre il più possibile dai grandi. Di strada da fare ne ho”.
Quanto al ritorno di Stefano Pioli sulla panchina viola e le richieste avanzate al centrale di 20 anni: “Mi chiede di essere me stesso, di mettere l’atteggiamento corretto. E se questo può essere d’esempio per qualcun altro, ben venga. Ma io cerco semplicemente di essere me stesso”. Finché il discorso non è slittato riguardo l’interesse mostrato dal Napoli a gennaio: “È successo tutto un po’ affrettatamente. Potevo aspettarmelo, ma è stato tutto veloce. Non ragionavo su ciò che stava accadendo. Nei giorni caldi ci pensavo tanto, dopo allorchè è finita la contrattazione – ha puntualizzato – sono ripartito per la mia strada. Per proseguire a dare tutto me stesso per la mia squadra”.
In questo senso ha gradito parecchio il rinnovo stipulato dalla Fiorentina fino al 2029: “Tanto, mi apprezzano parecchio e io cerco di ricambiare sul terreno di gioco”. Entrando più in profondità del legame con la squadra e la città di Firenze, Comuzzo ha concluso: “Per me è una seconda casa. Sono andato via a 14 anni, mi ha accolto da sette anni e la valuto come una famiglia. Sono sempre stato bene e mi sono sempre sentito a casa”.
Image:Getty
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