Quali insidie può nascondere la sfida con lo Spartak Mosca? E’ una delle domande poste in conferenza stampa a Luciano Spalletti, allenatore del Napoli che alla vigilia della gara contro lo Spartak Mosca – gara valida per la seconda giornata della fase a gironi di Europa League – ha risposto in questo modo: “Lo Spartak ha perso la prima partita in caso e questa è un’trappola. Potrebbe sembrare che loro siano una formazione doma, mentre come diceva Insigne prima loro hanno perso una partita non meritata dal opinione della qualità. Se vi fosse capitato di vedere come è andato in gol il Legia Varsavia al 90′ c’è da sgranare gli occhi. Per loro dunque adesso diventa questa la sfida per poter restare dentro, se perdono pure questa sono fuori. In Russia tengono moltissimo al confronto europeo. Per loro non c’è il prendere sottogamba le altre competizioni. Gli italiani in seguito sono uno stimolo in più per loro. A lottare sono i più forti di tutti perché sono abituati loro a lottare in maniera forte, pure per le complicazioni sociali. Loro lo mettono sempre sul piano della disponibilità al sacrificio e la lotta, lì non si insegna nulla a nessuno da questo opinione. Non si va solo per qualità di gioco, ma pure per impatto fisico allorchè si gioca contro di loro”.
Quali insidie può nascondere la sfida con lo Spartak Mosca? E’ una delle domande poste in conferenza stampa a Luciano Spalletti, allenatore del Napoli che alla vigilia della gara contro lo Spartak Mosca – gara valida per la seconda giornata della fase a gironi di Europa League – ha risposto in questo modo: “Lo Spartak ha perso la prima partita in caso e questa è un’trappola. Potrebbe sembrare che loro siano una formazione doma, mentre come diceva Insigne prima loro hanno perso una partita non meritata dal opinione della qualità. Se vi fosse capitato di vedere come è andato in gol il Legia Varsavia al 90′ c’è da sgranare gli occhi. Per loro dunque adesso diventa questa la sfida per poter restare dentro, se perdono pure questa sono fuori. In Russia tengono moltissimo al confronto europeo. Per loro non c’è il prendere sottogamba le altre competizioni. Gli italiani in seguito sono uno stimolo in più per loro. A lottare sono i più forti di tutti perché sono abituati loro a lottare in maniera forte, pure per le complicazioni sociali. Loro lo mettono sempre sul piano della disponibilità al sacrificio e la lotta, lì non si insegna nulla a nessuno da questo opinione. Non si va solo per qualità di gioco, ma pure per impatto fisico allorchè si gioca contro di loro”.
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Image:Getty
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