Proviamo ad esaminare i Mondiali che si disputeranno a fine anno in Qatar.
Inutile dire i problemi che porta con sé la manifestazione, ma i dirigenti del calcio sono abituati a stupire. Detto tutto ciò che c’è da dire su un Campionato del Mondo quanto meno estemporaneo, proviamo ad avventurarci nel pronostico. Dei 21 disputati 15 li hanno vinti Brasile, 5, Germania e Italia, 4, e Argentina, 2, ovvero, una volta, le grandi potenze. Non a caso i dirigenti avevano nome Havelange, Aigner, Franchi e Grondona. Altra considerazione da fare quella che 6 volte ha trovato il successo il Paese organizzatore: Uruguay, Italia, Germania, Inghilterra, Argentina e Francia. Solo noi, fra le mura di casa, nel ’90, ci siamo superati, perdendo un torneo per aver fatto giocare la semifinale con l’Argentina a Napoli, ove Maradona aveva vinto lo scudetto, e lasciato in panca Vierchowod, il marcatore più forte in circolazione.
Se il calcio è prima ogni cosa un fatto politico, non si fatica a pensare alle lotte e agli accordi arrivando al risultato finale. Non so se nel ’34 e nel ’38 per l’Italia incise il regime fascista, come vogliono alcuni, ma so che cosa avvenne nel ’66 per far vincere l’Inghilterra, padrona di casa; né dimentico il ’54, allorchè la Germania fermò la grande Ungheria, o il ’78, che vide l’Argentina dei militari battere prima l’Italia e in seguito, in finale, l’Olanda, con arbitro l’italiano Gonella.
Si può seguitare ad elencare le tante sottigliezze che accompagnano il calcio, un mondo affascinante dal esternamente ma complesso nel suo interno. Ecco perché viene da sorridere allorchè presidenti e dirigenti, in tv o sui giornali, spiegano come dovrebbe essere guidata la ditta portiere del Belpaese, o la multinazionale più importante del pianeta. Continuo e ricordo che, nel 2006, il designatore UEFA Bergamo e il Vicepresidente della FIGC Mazzini aiutarono gli azzurri a compiere un’impresa che fece arrabbiare il Patron della FIFA, Blatter, fino a non partecipare alla premiazione. E come fu uccellata di nuovo l’Olanda nel 2010, a Johannesburg, allorchè l’inglese Webb pilotò l’affermazione della Spagna di Angel Marìa Villar Llona, allora padrone del calcio, con l’espulsione di Heitinga dapprima del secondo supplementare, per doppia ammonizione, e facilitò la rete di Iniesta. Non so dire nella giornata odierna chi vincerà, ma sono sicuro che il Patron della FIFA, Infantino, e degli arbitri, Collina, chiamati a fare un pronostico, difficilmente sbaglierebbero.
Image:Getty
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