E’ finito da un bel po’ il Mondiale per i cinque azzurri di Luciano Spalletti. Tant’è che l’allenatore del Napoli attende adesso i tre eliminati ai gironi, ovvero Anguissa, Lozano e Olivera mentre ad inizio settimana dovrebbero aggregarsi al gruppo Zielinski e Kim che sono riusciti a spingersi con un po’ più di fortuna agli ottavi, ma pure loro senza brillare e in linea generale confermando con gli altri compagni quella sensazione di non girare a mille fuori dal meccanismo perfetto creato da Spalletti a Napoli.
Pochi alti e tantissima fatica
Il picco può essere rappresentato dal gol di Zielinski all’Arabia Saudita, pure se lo stesso metodista dopo è diventato protagonista in negativo con uno sbaglio nell’area piccola con la Francia. Prestazioni tuttavia non eccezionali in una formazione senza fraseggio come quella polacca. Per Olivera l’aspetto positivo è la titolarità nelle tre partite, per Lozano viceversa un buon esordio con la Polonia, un’altra buona gara con l’Arabia Saudita ma difficile viceversa la prova con l’Argentina lasciato troppo solo nel reparto avanzato. Gli ottavi erano l’obiettivo per la Corea del Sud di Kim, non al top a causa pure di un infortunio.
Anguissa il più in imbarazzo
Non (solo) per colpa sua. Il giocatore della zona centrale del campo azzurro è parso in imbarazzo in tutte e tre le partite, un po’ avvilito ad il signor punto nel tentativo quasi isolato di provare a giocare palla a terra in una formazione che sin dalla prima gara ha fatto fatica e s’è affidata quasi esclusivamente a palle lunghe abbastanza confuse. E’ stato con tutta probabilità il calciatore più in imbarazzo lontano dal meccanismo perfetto del Napoli. Il successo finale col Brasile è risultata inutile e sicuramente sognava un Mondiale di tutt’altro tipo.
Image:Getty
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