Se non è emergenza, poco ci manca. L’Inter tira un grandissimo sospiro di sollievo per Barella e Calhanoglu, con la speranza di averne come minimo uno – più il sardo del turco – pronto contro il Verona. Un veloce recupero fisico, se sarà, reso necessario dal fatto che Brozovic è tuttavia ko, che Mkhitaryan non ha iniziato al meglio il 2023, che Asllani e Gagliardini vengono dai 120 minuti giocati in Coppa Italia contro il Parma. Il tema della coperta corta, in fin dei conti, riguarda tutta la stagione nerazzurra: Inzaghi è stato bravo a tenerle competitiva, ma in diversi frangenti ha per esempio avuto soltanto due punte pronto. Il team, del resto, è sì ricca e competitiva, ma sostanzialmente conta su ventidue calciatori di movimento: avere i doppi ruoli è tanta roba, ma nel periodo particolarmente pieno di impegni infinito che è il calcio moderno, forse converrebbe averla un po’ più lunga.
Benedetti giovani. L’esempio lampante di ciò che possono dare i “ragazzini” è quello della Juventus. Un po’ accidentalmente nell’andamento dell’anno, molto meno per ciò che è il progetto societario bianconero, le fortune della squadra di Allegri sono dipese pure e in maggior misura dall’inserimento di gente come Fagioli o Miretti. Nel momento di necessità, l’allenatore livornese ha trovato le forze verdi e fresche che gli servivano per alzare al testa e guardare con più fiducia all’avvenire. E questo senza scomodare il Milan, che tuttavia ha un progetto ampiamente votato a calciatori meno esperti, molti dei quali sono titolari.
Solo Italiano usa meno giovani di Inzaghi. I numeri relativi all’impiego dei giovani in questo anno confermano la sensazione. Fra le venti di Serie A, l’Inter è penultima tempestivamente trascorso sul terreno di gioco da giocatori under 23 – cioè nati dal 2000 in in seguito – in questo anno: appena 483 minuti, divisi da due calciatori. Un dato “drogato” dal fatto che quasi tutti siano spettati ad Asllani, che per la verità non allunga la squadra perché da considerarsi nei ventidue di movimento di cui sopra. Soltanto la Fiorentina ne impiega di meno, ma le altre big sono lontanissime: Lazio e Roma hanno affidato quasi il triplo dei minuti ai propri ragazzi, il Napoli sfonda il muro dei 2000′ e la Juve sfiora i quattromila. Il Milan, come detto, arriva addirittura a cinquemila. Risultato: ognuna di queste squadre ha trovato, a il signor punto dell’anno, qualche giovane che ne allungasse i ranghi e portasse forze fresche. All’Inter questo aspetto è sostanzialmente mancato: difficile pensare sia un difetto del vivaio nerazzurro, la cui Primavera è campione d’Italia in carica e che per esempio ha sfornato gente come Casadei (fortemente voluto dal Chelsea) o Fabbian (protagonista in B). Qualche cosa nella gestione, tutt’al più, non ha funzionato e non può non essere un tema di riflessione.
Minuti giocati in stagione da giocatori nati dal 2000 in in seguito nelle squadre di Serie A
Atalanta 3.058’ – 5 calciatori
Bologna 2.000’ – 6 calciatori
Cremonese 2.855’ – 6 calciatori
Fiorentina 210’ – 2 calciatori
Empoli 4.588’ – 10 calciatori
Hellas Verona 3.570’ – 10 calciatori
Inter 483’ – 2 calciatori
Juventus 3.741’ – 9 calciatori
Lazio 1.512’ – 4 calciatori
Lecce 6.450’ – 8 calciatori
Milan 4.995’ – 9 calciatori
Monza 2.036’ – 6 calciatori
Napoli 2.220’ – 4 calciatori
Roma 1.715’ – 6 calciatori
Salernitana 1.923’ – 5 calciatori
Sampdoria 1.102’ – 5 calciatori
Sassuolo 1.427’ – 6 calciatori
Spezia 4.804’ – 9 calciatori
Torino 3.396’ – 9 calciatori
Udinese 3.441’ – 5 calciatori
Image:Getty
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