Allorchè John Elkann rilascia dichiarazioni sulla Juventus, la realtà programmatica si appresta a prendere corpo, diradando le foschie dei dubbi e delle incertezze.
Piaccia o non piaccia il suo modus agendi, il proprietario segretamente del sodalizio bianconero, ogni volta che esterna pubblicamente, fornisce sempre indicazioni precise, dettando pertinenti linee guida che diventano dogma per la progettazione. Nella lettera annuale agli azionisti della Juventus, John Elkann, ha delineato i programmi futuri del club con poche righe, pregne di significati e di riorganizzazione imminente, facendo chiarezza sul alcuni punti strategici che dovranno costituire l’asse portante della nuova società. Una missiva cristallina, trasparente, che tocca tutti i punti di interesse dei tifosi con termini scorrevoli, che illustrano il piano legato ai colori bianconeri:”Maurizio Scanavino è stato molto impegnato con la Juventus, il 2023 ha rappresentato un anno di transizione. Sotto la sua nuova direzione, con la presidenza di Gianluca Ferrero, l’attenzione è stata focalizzata sulla risoluzione delle problematiche di Giustizia Sportiva, sia in Italia che in Europa” Ergo, la nuova dirigenza tecnica dopo il ribaltone avvenuto nel novembre 2022, si è adoperata per sistemare le questioni che hanno coinvolto la società: non viene dichiarato, ma ci sarà tempo per comprendere, allorchè il governo attuale, eventualmente, passerà la mano. le situazioni urgenti sono state sistemate, a livello tecnico-burocratico la missione è stata compiuta.
Tuttavia più specifiche nel merito le successive dichiarazioni:
”Riaffermando la correttezza delle proprie azioni, la Juventus ha affrontato efficacemente le questioni e ha iniziato a pianificare per il futuro senza lo sfondo di tensione e instabilità che aveva caratterizzato le stagioni precedenti. Su queste basi, la Juventus ha avviato la sua inversione di tendenza, nominando un nuovo Direttore Sportivo e lanciando un aumento di capitale di 200 milioni completato con successo”. Di maggior interesse per i milioni di tifosi della Vecchia Signora le dichiarazioni seguenti, che forniscono un chiaro imprinting dirigenziale al futuro che si veste di attualità:”
La stagione 2023/24 è conseguentemente l’anno zero per la Juventus, in cui la società sta ponendo le basi per il proprio ritorno, sia sul campo che al esterno. Cristiano Giuntoli, entrato a far parte del club nel 2023 e appena nominato Miglior Direttore Sportivo dell’anno ai Globe Soccer Awards per il suo lavoro con il Napoli l’anno scorso, contribuirà a plasmare la Juventus del futuro. La squadra punta al ritorno in Champions e ha già confermato la partecipazione all’espansa Fifa Club World Cup nell’estate del 2025”.
Frasi che colpiscono chiaramente nel segno, inequivocabilmente: l’affidamento di pieni poteri a Cristiano Giuntoli.
Con queste parole Elkann ha voluto mettere in chiaro i compiti precipui dei singoli dirigenti, mettendo l’accento sulla totale autonomia di comando di Cristiano Giuntoli, sarà proprio il Direttore ad essere investito del ruolo di perno centrale della Juventus da costruire, a lui spetterà operare le opzioni importanti riguardanti l’area sport.
Un’investitura chiara, ufficiale, senza ombra alcuna, dopo lo molte volte chiacchiericcio delle ultime settimane che, secondo alcuni media, mettevano in posizione antagonista Calvo da una parte e Giuntoli dall’altra: sarà solo Giuntoli a decidere, a lui e solo a lui, spetta l’incarico di potenziare la squadra, tracciare una programmazione completa, inclusiva pure del destino dell’allenatore, per riportare Juventus ad essere competitiva. Una Juve che vorrebbe avere tornare a fare la Juventus, quella vera. E dopo l’investitura ufficiale giungono pure le discriminanti tramite le quali la società dovrà operare: niente da capo o rivoluzionario, sia chiaro, ma un esercizio semantico atto a ribadire concetti cardine a cui attenersi per ricostruire. “Con un maggiore focus sui giovani talenti della propria squadra Next Gen (che hanno palesato il proprio valore questa stagione), la Juventus punta a costruire una struttura di costo sostenibile in linea con le nuove regole dell’Uefa, che richiedono ai club di ridurre sempre più gli stipendi e ammortamenti dei calciatori in una percentuale legata ai ricavi operativi”.
Image:Getty
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