Mentre sul piano tecnico c’è davvero poco o niente da dire, in casa Salernitana sono parecchi i punti interrogativi che riguardano il futuro. Aspettando che finisca presto la stagione forse peggiore della storia, la tifoseria è in fermento e si chiede giornalmente quale sarà la decisione della proprietà. Iervolino è a un bivio: rimanere al timone del club trasformando l’amarezza in voglia di riscatto o abbandonare il mondo del calcio cedendo l’intero pacchetto azionario al miglior offerente. Stando a quanto filtra adesso, negli ultimi mesi qualcuno ha bussato alla porta del sodalizio campano chiedendo informazioni o all’amministratore delegato Maurizio Milan o ad alcuni professionisti non inseriti ufficialmente nell’organigramma, ma che fin dall’inizio affiancano Iervolino. Si parla con perseveranza di un fondo straniero, di due di imprenditori campani con interessi pure nel mondo politico (ma in questo caso non si è andati oltre la chiacchierata informale) e di un altro gruppo estero che vorrebbe investire in Italia. Quale il prezzo per la vendita? Iervolino è ben conscio che la retrocessione comporta un abbassamento del valore della società. Pure perchè l’eventuale acquirente dovrebbe, in tempi primato, rilevare la squadra, ricapitalizzare subito e in seguito investire tanto sul mercato. I tempi non ci sono e proprio per tale motivo le possibilità che il patron restano al timone aumentano col passare dei giorni, benchè sussista l’amletico dubbio: se Iervolino rimarrà solo per assenza di interlocutori ritenuti validi, sarà disposto ad allestire una rosa in grado di tentare il grande salto o prospetterà qualche anno d’assestamento puntando sui giovani?
Dalla scelta del DS si capiranno molte cose. In questi momenti si sta disquisendo con perseveranza di Angelozzi del Frosinone, per il quale sarebbe pronto un triennale della Sampdoria a prescindere dall’esito di questo campionato. Il nome di Pasquale Foggia rimane annotato sul taccuino, smentita viceversa la voce di un sondaggio per Francesco Montervino. Stefano Colantuono dovrebbe essere promosso: ruolo di direttore tecnico con incarico di prestigio pure per ciò che riguarda il settore giovanile. Non è da escludere, tuttavia, che possa rimanere lui al timone della prima squadra come allenatore: la disponibilità c’è, la proprietà ci pensa e non esclude pure un riavvicinamento con Filippo Inzaghi che, fino a giugno, resterà in città assieme alla famiglia. È molto gradito Fabio Grosso, profilo già sondato nei mesi scorsi. Paolo Zanetti è altro profilo che stuzzica la fantasia della Salernitana, ma la concorrenza è tanta e bisognerebbe muoversi in anticipo prospettando un progetto interessante.
Quanto all’organico, si contano davvero sulle dita di una mano i calciatori che hanno possibilità di permanenza: Legowski, forse Gyomber, Fiorillo come terzo portiere e il giovane Iannoni. Dalle cessioni di Lovato, Pirola, Dia, Lassana Coulibaly, Bradaric, Tchaouna e uno fra Kastanos e Maggiore si spera di ricavare un tesoretto di 20 milioni di euro, ai quali aggiungere i 20 del paracadute, i 6 dei diritti tv e i 10 per i riscatti di Daniliuc (Salisburgo), Bohinen (Genoa) e Mazzocchi, col Napoli chiamato a corrispondere l’altro milione e mezzo previsto dal contratto. Sarà pagata quasi certamente pure la clausola da 400mila euro che permetterà di sciogliere l’accordo con Candreva, economicamente insostenibile per la B salvo che il capitano non faccia una scelta di vita spalmando lo stipendio su altre due stagioni. Via Ochoa, Costil, Fazio, Boateng, mAnolas, Pasalidis, Pellegrino, Vignato, Gomis, Zanoli, Pierozzi, Martegani e Weismann, rientreranno Bonazzoli, Bronn, Sepe, Valencia e Mamadou Coulibaly ma solo quest’ultimo ha qualche possibilità di riconferma. Da piazzare altrove Ikwuemesi, Simy e Mikael che guadagnano tanto ma non rientrano nei piani tecnici.
Image:Getty
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