“Fa parte del mio percorso, ho sempre allenato tutti. Per le soddisfazioni più importanti, mi hanno aiutato quelli che hanno giocato meno. Per essere competitivi su tutti i fronti, servono tutti in partita e avanti in questo modo”. Quanto pronunciato da Marco Baroni di un mese fa dopo l’affermazione di Monza sono la sintesi perfetta del percorso che l’allenatore della Lazio ha avviato ora mai cinque mesi fa dal ritiro di Auronzo di Cadore. Il simbolo di questo percorso è Fisayo Dele-Bashiru, che fra i calciatori di movimento è quello con il minutaggio inferiore ad eccezione di Gigot e Castrovilli, out per molto tempo per infortunio. Eppure l’ultima settimana del nigeriano riassume perfettamente il Baroni-pensiero, o come ora mai lo risponde al nome di a Roma il Baronismo. Dopo un inizio di stagione con tre gare da titolare contro Venezia, Udinese e Dinamo Kiev in Europa, Dele-Bashiru aveva trovato sempre meno spazio. Dalla sostituzione contro il Nizza all’intervallo il 3 ottobre, il nigeriano ha collezionato sette panchine, una sola partita da titolare col Twente e 15 minuti in due spezzoni contro Cagliari e Bologna in Serie A.
Lazio, Baroni coinvolge tutti e ha recuperato Dele-Bashiru
Era già partito il processo all’operazione Dele-Bashiru, sono state spese tante parole su una Lazio pronta a intervenire sul mercato a gennaio per prendere un metodista. La volontà di rinforzare il team per dare più soluzioni a Baroni ci sta tuttavia, ma intanto il nigeriano si è preso un posto nel progetto biancoceleste. A Parma è tornato titolare e nelle difficoltà generali non ha fatto peggio di altri suoi compagni. Con il Napoli in Coppa Italia ha coperto bene Rovella nella mediana a due e al Maradona ha messo in mostra la miglior prestazione fin dal momento in cui è in Italia, impreziosita da un terrificante destro che tuttavia fa tremare la traversa. Sarà nuovamente al fianco di Rovella nel 4-2-3-1 questa sera alla Johan Crujiff Arena, altro teatro non da poco a quattro giorni dalla prima al Maradona. Dietro a loro la linea a quattro composta da Lazzari, Gigot, Patric e Pellegrini a protezione di Mandas, confermato portiere di coppa con Provedel influenzato che tuttavia è ad Amsterdam con i compagni. Il quadrilatero offensivo vede Castellanos come vertice avanzato vista la squalifica che lo terrà in tribuna contro l’Inter lunedì sera, mentre alle sue spalle agiranno Tchaouna sulla destra, Pedro sulla sinistra e Dia al centro, con possibile staffetta con Noslin, lui nato ad Amsterdam e cresciuto nel mito dell’Ajax.
Image:Getty
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