Presente all’evento di Fratelli d’Italia a Napoli, il patron azzurro Aurelio De Laurentiis è tornato a parlare della questione relativa al restyling del Maradona e non solo. Ecco una sintesi di quanto detto raccolte da TuttoNapoli:
“Allorchè giunsi, in Germania rappresentavano Napoli con un piatto di spaghetti e una pistola. Abbiamo lavorato duramente per restituire alla città il prestigio che merita. Eravamo consci che il Comune, a causa della sua situazione debitoria, non avrebbe potuto aiutarci. Solo con l’arrivo di Manfredi la situazione è migliorata e nella giornata odierna vediamo qualche spiraglio positivo. Non posso chiedere al sindaco investimenti infrastrutturali, perché la città ha altre priorità. Il Napoli ha saputo costruire un progetto vincente, investendo oltre 1 miliardo e 200 milioni per comprare grandi giocatori. Siamo stati uno dei pochi club in Europa a mantenere i conti in ordine. La gestione dello stadio è un tema cruciale: pur avendolo agli ordini solo nei giorni delle gare, abbiamo palesato di saperlo valorizzare. Vorrei che Napoli smettesse di essere matrigna e diventasse finalmente una città più aperta e moderna.
Da due anni sto cercando un’area per il nuovo centro sportivo, perché fra un anno dovrò lasciare Castel Volturno e a settembre dovrò posare la prima pietra. È indispensabile trovare terreni che consentano ai giovani giocatori di conquistare il campo facilmente, pure dopo la scuola. Sto cercando circa 20 ettari per costruire 10 campi di calcio, oltre a 7.500 metri quadrati di strutture aggiuntive. Inoltre, il calcio femminile non ha tuttavia avuto lo sviluppo che merita. Alla Meloni chiederei di ascoltare al calcio. Esiste una legge che permette di costruire stadi con supporto finanziario per riequilibrare il sistema economico del settore. Le soprintendenze non dovrebbero interferire, perché lo sport non riguarda il loro ambito. Serve un intervento diretto da parte del governo.
Per questo sullo stadio
“Mi dispiacerebbe dover lasciare il Maradona, stiamo facendo il possibile per rimanere. Non posso avere 10mila posti autoveicolo, ma ci sono le stazioni della metropolitana. La complicazione, oltre ai parcheggi, riguarda pure gli spazi commerciali. Vorrei uno stadio da 65mila posti per i tifosi di casa e 3mila per gli ospiti. Bisogna valutare il livello di usura dello stadio Maradona: costruito nel 1959, è stato dopo stravolto nel 1990. Il professor Cosenza ci aiuterà a comprendere cosa sia necessario fare. Ogni intervento strutturale potrebbe creare problemi, come accaduto due anni fa con il crollo sotto la curva. Se volessimo avvicinare gli spalti al campo, dovremmo affrontare lavori che annualmente ridurrebbero la capienza di 18mila spettatori per settore. Questo, ipotizzando che un intervento per settore possa essere completato in un anno. Il vero problema è un altro… Manfredi ha disquisito di riaprire il terzo anello, ma io avevo pensato di realizzare lì dei salottini per aziende e rappresentanze. Chi acquista questi spazi lo fa per motivi di rappresentanza e ospitalità, più che per semplice passione sportiva. I fondi per il Maradona li metterò io, ma la fattibilità dei lavori dipende dalle verifiche in corso. Ho detto ad Abodi: perché fare controlli inutili per comprendere se Napoli potrà ospitare tre gare di Euro 2032? Dovrebbe stabilire una scadenza: se Napoli non completa il restyling entro il 2029, si scelga un’altra città. Fra un anno non saremo pronti. C’è la complicazione legato al commerciale come detto sul restyling Maradona. Ove vado a fare il centro commerciale al Centro Direzionale? L’ho chiesto sette mesi fa, mi è stato negato”.
Image:Getty
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