C’è un passaggio piuttosto interessante, fra i parecchi, nella conferenza stampa odierno (qui l’integrale) con la quale Luciano Spalletti ha in concreto anticipato il suo esonero da commissario tecnico della Nazionale italiana dopo il match di qualificazioni ai Mondiali contro la Moldova di domani.
Per esempio, Spalletti si è pure proiettato alla stessa partita di domani: “Bisogna partire sempre dal presupposto che le gare vanno combattute, vanno lottate, vanno vinte sul campo e non coi discorsi, con la casacca, con la pettinatura, con tutte le segate che ogni tanto si pensa… Col nome differente, con la non conoscenza della squadra avversaria. La Moldova domani in serata ha tre-quattro calciatori di livello internazionale, hanno roba”.
E tuttavia, continua in questo modo Spalletti: “Bisogna esser bravi a fare noi stessi e l’altra sera nessuno è stato in grado di mettere sul terreno di gioco il meglio di sé stesso. Non siamo stati in grado di fare una giocata, non siamo riusciti a fare un recupero di corsa ove si va a sbrogliare una situazione, non siamo riusciti a gestire il match come volevamo regolarmente perché in seguito l’abbiamo rimessa in discussione. E’ chiaro che se individualmente in seguito si gioca tutti al di sotto delle proprie possibilità, io per primo, diventa tutto più complicato. Contro la Moldova è una partita possibile, ma in seguito dobbiamo incanalarla noi col nostro atteggiamento”.
Image:Getty
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