L’ex metodista Antonio Di Gennaro, nella giornata odierna opinionista di TMW Radio e commentatore tv, è intervenuto durante Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L’intervista inizia dalla prova di ieri del Napoli: “Adesso è scoppiato un bubbone, dopo le dichiarazioni di Gattuso. Se aveva la necessità di fare risultati, nella giornata odierna ancor ancora: si è messo a specchio con i bergamaschi, un 3-4-3 che tuttavia si è visto essere stato provato poco, c’erano difficoltà nella manovra. Lo 0-0 può sembrare deficitario, ma sappiamo che in coppa può succedere tutto il possibile, e se riesci a segnare in trasferta è ad ogni modo da tenere in considerazioni. Non voglio giustificare, ma senza Osimhen da mesi e a questo punto pure Mertens, ha l’assenza di due attaccanti titolari: una situazione particolare, ma non vorrei che si sia rotto tutto e stiano aspettando fine campionato. Mi pare che la cosa sia degenerata”.
Vengono a mancare i risultati?
“Sono sempre quelli che determinano il futuro. Conta quello. Sento dire tuttavia che la squadra è tutta con Gattuso e tuttavia sono in corsa su tre fronti. Con lo Spezia, per me, è giunto un segnale molto negativo, perché era una partita da vincere. Da lì la squadra ha perso quei tre punti, ma bene o male tutti hanno avuti difficili fin qui. La complicazione vero è la mancanza di sinergia fra patron e allenatore”.
Serve risalire la scala gerarchica per le responsabilità?
“Le colpe vanno sempre divise. Con Sarri era finito un ciclo, e con l’arrivo di Ancelotti avrebbero dovuto cambiare pure i giocatori. Normale che un tecnico nuovo richieda un cambio a livello di calciatori, che cerchi motivazioni diverse ed uno spirito nuovo. Al Napoli penso tuttavia che questo non sia stato fatto totalmente, e andrebbe chiesto a chi gestisce”.
L’Inter che morale avrà nella serata di domani?
“Con la Juve secondo la mia opinione hanno giocato una buona partita, e durante la seconda parte della gara meritavano il pareggio per lo meno: sono convinto che il discorso Coppa Italia non sia chiuso del tutto, pure se a questo punto devono tornare subito a pensare al campionato. Non penso che le vicende societarie diano fastidio, Conte è abituato a lavorare in grandi contesti e i calciatori sono d’esperienza”.
Fra i venti club di Serie A, chi ha fatto il miglior mercato?
“Secondo la mia opinione il Milan è riuscito a modellare il suo organico. Tomori ha esperienza in Premier, Mandzukic ha giocato poco ed è normale faticare per ritrovare i ritmi, ma sarà utilissimo: è leader di grandi motivazioni, come Ibra. Le altre big si sono mosse poco. Guardando a chi lotta per non retrocedere, il Cagliari ha provato a fare diversi acquisti, e il Torino ha preso Sanabria ma sopratutto Mandragora, un fantasista che sarebbe stato utilissimo per Giampaolo”.
Serve risalire la scala gerarchica per le responsabilità?
“Le colpe vanno sempre divise. Con Sarri era finito un ciclo, e con l’arrivo di Ancelotti avrebbero dovuto cambiare pure i giocatori. Normale che un tecnico nuovo richieda un cambio a livello di calciatori, che cerchi motivazioni diverse ed uno spirito nuovo. Al Napoli penso tuttavia che questo non sia stato fatto totalmente, e andrebbe chiesto a chi gestisce”.
Image:Getty
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