Sono finiti i tempi del Borgorosso Football Club, allorchè Alberto Sordi interpretava il ruolo di un patron che cercava ogni modo per migliorare la classifica della propria squadra, pure sacrificando i propri bene per comprare Omar Sivori. Dagli anni settanta in dopo i numeri uno erano pure scanzonati, macchiette dell’Italia che ce la stava facendo e che, dopo aver guadagnato molto, avevano intenzione di ridare qualche cosa, salvo dopo lasciarsi prendere la mano e correre il rischio pure la bancarotta.
Nulla più Costantino Rozzi oppure Romeo Anconetani, a questo punto il calcio è gestito da veri e proprie forze economiche. Da Suning, pure se la contrattazione con BC Partners prosegue, all’Exor degli Agnelli. Oppure il fondo Elliott per il Milan, i nuovi americani (non tuttavia certi) dello Spezia dopo i parecchi anni di Volpi, oppure gli arrivi di Commisso e Friedkin. Paradossalmente i Lotito, i De Laurentiis e i Percassi, più vicini alla tradizione del mondo del pallone italiano, sono i presidenti che hanno i conti migliori.
TMW nella giornata odierna approfondisce il tema delle proprietà, dalle 13.15 ogni 30 minuti, spiegando quali sono gli scenari attuali e quelli futuri per la gestione dei club delle venti squadre di Serie A.
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Image:Getty
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