Il direttore Mario Sconcerti è intervenuto in diretta a TMW Radio, durante la trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Le riflessioni cominciano da Dybala, punzecchiato da Pirlo nel pre-partita: “Fino ad ora non ha fatto nulla, pure poco aiuterebbe. Di consueto la prima partita dopo un lungo periodo di inattività è la migliore, Dybala dopo è un brevilineo per cui dovrebbe entrare in condizione abbastanza presto. Certamente è giocatore che darà qualche cosa alla Juve, non so se quanto basterà”.
Vede dei pericoli nel Porto?
“Certo. Non insuperabili, ma l’incontro è aperta. I portoghesi sono dei maestri senza attaccanti, e allorchè li trovano vanno molto avanti: sono due volti campioni d’Europa, fanno un grande calcio. La Juventus è ottima, ma non straordinaria: nella giornata odierna è la quarta squadra d’Italia, e potrebbe capitare che questa non vinca in Portogallo”.
Come sopperire all’assenza di gol di Morata?
“Con certi calciatori i problemi sono molte volte temporanei. La Juve ne ha, che vengono affrontati con molta più dolcezza rispetto a quelli di altre squadre: hanno dato buoni segni di ricostruzione ma si sono fermati. Ronaldo, pur essendo uno straordinario attaccante, è un periodo che non fa più il fenomeno: nella giornata odierna per segnare serve più strada rispetto a qualche settimana fa. Morata non poteva essere quello dell’inizio, in alternativa sarebbe stato un grandissimo giocatore, non una riserva delle big. I giocatori di centrocampo li conosciamo, e gli altri ne hanno pure di ottimi… Si sono ritrovati un po’ allorchè hanno recuperato il muro difensivo. Nel momento in cui è passato al 4-2-2-2, i risultati sono tornati a non essere gioco”.
De Ligt-Chiellini per doti sono la vera coppia difensiva che la Juve non ha mai avuto?
“No. De Ligt è un marcatore, seppure abbia i piedi buoni. Sono un’ottima coppia ma hanno caratteristiche simili, sabato effettivamente è mancato Bonucci. La complicazione di Chiellini è che a Napoli non era la sua partita, aveva frontalmente avversari che gli arrivavano al torace e lo scartavano molto molte volte. Bisogna vedere se questa Juventus migliorerà o peggiorerà”.
Italiano è da top club?
“Se mi chiedete se diventerà un ottimo allenatore dirò di sì, ma lo Spezia va giudicato complessivamente. Mi piacerebbe comprendere perché abbia utilizzato trentacinque calciatori in questo anno… Bisogna essere più realisti, aspettiamo: ci sono decine di allenatori che hanno salvato squadre improbabili da una retrocessione e dopo si sono persi. Gestire un top club è altra cosa, non so neanche se De Zerbi lo sia. Invece, devo dire che non so nemmeno più cosa sia, un top club… In Serie A c’è un solo allenatore che ha trovato il successo lo Scudetto, gli altri no. Nulla. I nostri migliori allenatori sono fuori, fermi molte volte per ingordigia”.
Il Milan rischia di arrivare quinto?
“La Roma avrebbe due gare da vincere in più, per esempio, e con sedici rimaste non è un attimo… Certo, possono arrivare quinti come ma secondi o prima. La sfida di La Spezia è un episodio, ove sono venuti a mancare i due vertici di centrocampo, Bennacer e Calhanoglu, e la cosa ha sballato la linea difensiva. Essendo due abbastanza costanti, non credo la cosa si ripeterà. Il derby lo potranno pure perdere, ma certamente lo giocheranno bene. Il vero campanello d’allarme, ma, non è l’ultima sconfitta, ma aver perso tre volte nelle ultime sette. Se non fai tre gare senza perdere, ove vuoi andare?”.
Della Fiorentina che dire?
“Sono in sciopero, è una situazione stupida. Sono sessant’anni che nessun fiorentino mette soldi nella Fiorentina… Parliamo di stadio, e ci vorrebbe avere, ma i fiorentini nella Fiorentina non mettono mai una lira, comprano solo lo spettacolo. Pensiamo di essere a un passo da ricchezza e povertà ma non è vero, siamo un passo dietro a quanto stanno facendo gli altri, cioè lo stadio. Fare uno stadio a Campi Bisenzio significa trovare 50mila pratesi che nei prossimi anni diventano tifosi della Fiorentina, e portano parecchi soldi quanto lo stadio. Un’idea nemmeno sfiorata dai nostri imprenditori, pure perché noi siamo tifosi biechi e ciechi. Parliamo di una cosa vitale, molto importante. Andrebbero trovati altri 200mila tifosi, 200mila tasse da riscuotere, o la dimensione della Fiorentina sarà quella del Verona. Ma vi rendete conto che le grandi città stanno andando in B? Qui si discute di stadio, di Pessina e di chi è la colpa… Sono battaglie di retroguardia, per pareggiare”.
Contro lo Spezia?
“Contro lo Spezia si vince, sono tranquillo. Non giocherà come contro il Milan, pure perché sfidavano la prima in classifica e per la prima volta in diretta televisiva di sabato sera, cosa che per i ventenni ha molta importanza. Se vinceranno, sarà perché l’hanno giusto e se ci sarà da andare in B si andrà in B, di società ne abbiamo viste fallire tante. Vorrei che diventasse una battaglia questa dei 200-300mila tifosi nuovi da trovare”.
Come sopperire all’assenza di gol di Morata?
“Con certi calciatori i problemi sono molte volte temporanei. La Juve ne ha, che vengono affrontati con molta più dolcezza rispetto a quelli di altre squadre: hanno dato buoni segni di ricostruzione ma si sono fermati. Ronaldo, pur essendo uno straordinario attaccante, è un periodo che non fa più il fenomeno: nella giornata odierna per segnare serve più strada rispetto a qualche settimana fa. Morata non poteva essere quello dell’inizio, in alternativa sarebbe stato un grandissimo giocatore, non una riserva delle big. I giocatori di centrocampo li conosciamo, e gli altri ne hanno pure di ottimi… Si sono ritrovati un po’ allorchè hanno recuperato il muro difensivo. Nel momento in cui è passato al 4-2-2-2, i risultati sono tornati a non essere gioco”.
Image:Getty
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